Subito “Amazon Dono” in Italia. A Bezos lo chiedono Kadmo Pagano (ERA) e Sangiorgi (StaGe!)

Desideriamo finisca questa politica dei due pesi e due misure tra Paesi considerati di serie A e altri di serie Z, desideriamo che Amazon porti democrazia e non favoritismi. Gli italiani sono di serie A quanto gli statunitensi e riteniamo che questa sorta di “razzismo” economico non possa continuare.

Giorgio KADMO PAGANO, giornalista e Segretario dell’ERA – ONG dell’Ecosoc della Nazioni Unite che si occupa di discriminazioni linguistiche e culturali – e Giordano SANGIORGI, Coordinatore di StaGe! – organismo che riunisce 50 associazioni della filiera delle piccole imprese della musica e spettacolo in rappresentanza di circa 10 mila imprese e circa 50 mila addetti diretti -, hanno chiesto al ‘miliardario dei miliardari’, Jeffrey Preston Bezos e agli interessati per il programma di donazione “Amazon Smile”, Andreas Kern e Alessandro Chiarmasso, di attivare subito tale opportunità nella versione “Amazon Dono” anche per i clienti italiani.

Nella lettera si ricorda come “addirittura al 2013 risalga l’avvio negli Stati Uniti della possibilità per tutti i clienti di Amazon di donare lo 0,5 per cento dei propri acquisti alle associazioni non lucrative americane. In quel periodo – si rammenta – Amazon vendeva il suo “Kindle Fire HD” negli USA a 199 dollari e, in Italia, a 199 Euro, l’Euro però valeva 1,38 dollari, cosicché Amazon faceva pagare agl’italiani quel suo prodotto 75,62 dollari in più che ad uno statunitense”.

Una tale “politica a due velocità di Amazon tra Paesi di serie A e quelli di serie Z c’era allora e prosegue sotto mentite spoglie anche oggi: là sono i clienti Amazon che decidono le associazioni alle quali donare, qui, discrezionalmente e/o clientelarmente, è Amazon che lo decide”, proseguono Kadmo Pagano e Sangiorgi che, quindi, chiedono la fine di “questa sorta di ‘razzismo’ economico” e l’attivazione di ‘Amazon Smile’ “nella versione di ‘Amazon Dono’ – un rispetto della lingua e della cultura italiana già nel nome sono importanti – subito anche in Italia”.

“In un periodo in cui la pandemia ha penalizzato imprese, cittadini e associazioni non lucrative, mentre aziende multinazionali come Amazon sono cresciute moltissimo e quasi a dismisura grazie al COVID19” – ammoniscono i due rappresentanti – “solo l’associazionismo di marca sanitaria riesce a salvarsi tra finanziamenti privati e soprattutto pubblici” mentre “tutto il mondo della cultura, dello spettacolo, delle arti tutte insomma, è il più penalizzato e di fatto moribondo”.

Sperando che Amazon voglia “cogliere quest’opportunità che la cultura italiana le offre”, conclude la missiva, “siamo fin d’ora pronti a collaborare con Amazon per l’implementazione di Amazon Dono.

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