ITALIANI ALL’ESTERO – POLITICHE CULTURALI – INTERVISTA ON.STEFANI(PRES.COMM.AFFARI ESTERI-CAMERA): “SOLUZIONI ALTERNATIVE PROMOZIONE LINGUA ITALIANA. AUSPICIO RIFORMA CONDIVISA IIC”
(2010-02-08)
Nei giorni scorsi l’on. Stefano Stefani, esponente della Lega Nord e Presidente della Commissione Affari Esteri del Camera ha preannunciato l’intervento della Commissione sulle proposte di legge riguardanti gli Istituti Italiani di Cultura.
ItaliaLavorotv/Italiannetwork ha rivolto all’on. Stefani alcune domande relative alle politiche culturali per gli italiani all’estero, inviandoLe al suo ufficio a Montecitorio. Di seguito riportiamo in versione integrale le risposte giunte dallo stesso Ufficio, che ringraziamo per il diretto impegno.
D.-Scuola. In Italia si sta attuando la riforma della scuola nei suoi diversi gradi. Non crede che l’adeguamento della didattica, motivato anche dalle indicazioni e standard comunitari, debba interessare la stessa scuola italiana all’estero?
Risposta: “Nel ricordare che l’attività delle scuole italiane all’estero rientra nella competenza del Ministero della Pubblica istruzione, si fa presente che il riordino degli istituti tecnici, degli istituti professionali e dei licei, deliberato dal Consiglio dei ministri del 4 febbraio, dovrà interessare, con eventuali aggiustamenti per tenere conto delle situazioni peculiari, anche le scuole italiane all’estero”.
D.- Lingua italiana all’estero. I pesanti tagli ai finanziamenti previsti per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero hanno determinato una contrazione dei corsi e conseguentemente anche dei partecipanti a tali corsi. Tutto ciò in netto contrasto con la necessità di sostenere un più organico processo di internazionalizzazione del nostro Paese. Qual è la sua opinione a riguardo?
R.- “Indubbiamente, l’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero è in grave difficoltà a causa delle consistenti riduzioni di finanziamenti operate negli ultimi anni a causa delle ristrettezze di bilancio. Occorre individuare soluzioni alternative per non pregiudicare questa importante forma di promozione del nostro Paese, nonostante le limitate risorse disponibili”.
D- Gli Istituti Italiani di Cultura. Si è tentata più volte una riforma degli istituti italiani di Cultura, ma le varie proposte sono rimaste lettera morta. Tra l’altro, nell’ampio dibattito che ha investito diverse forze politiche in materia, si era anche parlato di un ampliamento delle loro competenze anche al campo scientifico e della ricerca. Crede che questa possa essere la direzione giusta per un rilancio degli istituti italiani di cultura, considerata la centralità rivestita oggi dalla ricerca scientifica e gli scarsi fondi a disposizione?
R.- “La riforma degli istituti italiani di cultura è una priorità della nostra Commissione per il 2010. In tempi brevi, congiuntamente alla Commissione Cultura, provvederemo alla calendarizzazione dei progetti di legge sulla materia, per portare a compimento un processo avviato nella XIV legislatura. Sottolineo, peraltro, che alcuni dei progetti presentati sono stati sottoscritti da numerosi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, ed auspico quindi che si possa in tempi rapidi arrivare ad una riforma condivisa”.
D.- Riforma rete consolare. Si va verso una diminuzione del numero di consolati nei Paesi dove vi è la presenza di vecchia data delle comunità italiana ed è stata preannunciata l’ipotesi dell’ affidamento agli istituti italiani di cultura di un ruolo di rappresentanza generale. Qual’è il suo giudizio nel merito?
R.- “La riforma della rete consolare è stata oggetto di molte attenzioni da parte della nostra Commissione che ha svolto numerose audizioni sul tema ed approvato all’unanimità una risoluzione che impegna tra l’altro il Governo ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e un coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo. Continuiamo a seguire con attenzione il processo di riorganizzazione con l’auspicio che la nostra rete di rappresentanza all’estero possa svolgere con efficacia un’attività di promozione dell’Italia nel suo complesso, a partire dal nostro sistema produttivo.” (08/02/2010-ITL/ITNET)
FONTE: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=15954