Il prontuario scaricabile online. In cantiere edizioni in altre lingue
Manuale per parlare con gli immigrati
Sul sito della polizia la guida in arabo
di Dino Martirano
L’idea ce l’ ha avuta un commissario di polizia, Giuseppe Colasanto, che ha studiato a lungo l’arabo all’università marocchina di Rabat e a quella palestinese di Gerusalemme: perché non mettere a punto un traduttore essenziale italiano-arabo ad uso degli agenti che si confrontano tutti i giorni con un esercito di immigrati maghrebini? E perché non pensare a nuove edizioni (prossime possibili uscite in francese, rumeno, spagnolo e cinese) ugualmente scaricabili dal sito www.poliziadistato.it? Così, considerando il rapporto costi-benefici, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha deciso di puntare sul «Prontuario di polizia in lingua araba»: un libretto di 100 pagine che può viaggiare nel cruscotto delle volanti e al seguito della polizia ferroviaria. Un opuscolo che comunque può essere scaricato da tutti gli uffici periferici della polizia e stampato in casa. In teoria, anche l’immigrato che decide di intraprendere il viaggio verso l’Italia può, sul sito della polizia, farsi un’idea dei documenti richiesti. «Cosa c’entra tutto questo con la polizia che di solito si occupa dell’aspetto repressivo?», si è chiesta la dottoressa Maria Cristina Ascenzi, responsabile del sito: «C’entra molto perché il Prontuario coglie l’obiettivo di una polizia di prossimità anche con gli immigrati. È uno strumento culturale che conduce ad una migliore comprensione reciproca…». Così le prime copie sono state utilizzate a Lampedusa e a Firenze, città nella quale la pressione degli ambulanti è molto avvertita. Bandiere per identificare il Paese di provenienza (a pagina 61 ci sono tutti gli Stati del Medio Oriente tranne Israele), fumetti per capire se la traversata è stata compiuta con un gommone o con un peschereccio. Traduzione in arabo (ma anche in dialetto marocchino che prevede il termine «bruciati/haraq», da chi brucia i propri documenti per evitare l’identificazione certa) di una raffica di domande: «Lei non ha i documenti/Alesia haindaka watha ‘ iq»; «Quindi lei è un immigrato clandestino/Idhan anta muhajir ghairshara ‘ i»; «Decreto di espulsione/Qarar al-tard». Nel capitolo dedicato alla prostituzione, riferendosi alla norma che concede il permesso di soggiorno alle ragazze che denunciano i loro sfruttatori, il «Prontuario di polizia» recita: «Non ti preoccupare, la polizia ti vuole solo aiutare/La tahafal-scurta turidu musaahdatuka!». Corposo il capitolo dedicato all’immigrazione regolare, all’asilo politico e al primo soccorso in mare. Chiude il «prontuario» un glossario con le frasi standard che sono diventate la «Via Crucis» burocratica per tanti lavoratori stranieri: «Alle poste, compilare l’apposito kit». In ogni caso, agli utenti di lingua araba, la polizia italiana fa un augurio: «As-salamu ‘ alay-kum-La pace sia con voi». E ringrazia per la collaborazione. «Shukran».
(Dal Corriere della Sera, 6/11/2007).
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Il prontuario scaricabile online. In cantiere edizioni in altre lingue
Manuale per parlare con gli immigrati
Sul sito della polizia la guida in arabo
di Dino Martirano
L’idea ce l’ ha avuta un commissario di polizia, Giuseppe Colasanto, che ha studiato a lungo l’arabo all’università marocchina di Rabat e a quella palestinese di Gerusalemme: perché non mettere a punto un traduttore essenziale italiano-arabo ad uso degli agenti che si confrontano tutti i giorni con un esercito di immigrati maghrebini? E perché non pensare a nuove edizioni (prossime possibili uscite in francese, rumeno, spagnolo e cinese) ugualmente scaricabili dal sito http://www.poliziadistato.it? Così, considerando il rapporto costi-benefici, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha deciso di puntare sul «Prontuario di polizia in lingua araba»: un libretto di 100 pagine che può viaggiare nel cruscotto delle volanti e al seguito della polizia ferroviaria. Un opuscolo che comunque può essere scaricato da tutti gli uffici periferici della polizia e stampato in casa. In teoria, anche l’immigrato che decide di intraprendere il viaggio verso l’Italia può, sul sito della polizia, farsi un’idea dei documenti richiesti. «Cosa c’entra tutto questo con la polizia che di solito si occupa dell’aspetto repressivo?», si è chiesta la dottoressa Maria Cristina Ascenzi, responsabile del sito: «C’entra molto perché il Prontuario coglie l’obiettivo di una polizia di prossimità anche con gli immigrati. È uno strumento culturale che conduce ad una migliore comprensione reciproca…». Così le prime copie sono state utilizzate a Lampedusa e a Firenze, città nella quale la pressione degli ambulanti è molto avvertita. Bandiere per identificare il Paese di provenienza (a pagina 61 ci sono tutti gli Stati del Medio Oriente tranne Israele), fumetti per capire se la traversata è stata compiuta con un gommone o con un peschereccio. Traduzione in arabo (ma anche in dialetto marocchino che prevede il termine «bruciati/haraq», da chi brucia i propri documenti per evitare l’identificazione certa) di una raffica di domande: «Lei non ha i documenti/Alesia haindaka watha ‘ iq»; «Quindi lei è un immigrato clandestino/Idhan anta muhajir ghairshara ‘ i»; «Decreto di espulsione/Qarar al-tard». Nel capitolo dedicato alla prostituzione, riferendosi alla norma che concede il permesso di soggiorno alle ragazze che denunciano i loro sfruttatori, il «Prontuario di polizia» recita: «Non ti preoccupare, la polizia ti vuole solo aiutare/La tahafal-scurta turidu musaahdatuka!». Corposo il capitolo dedicato all’immigrazione regolare, all’asilo politico e al primo soccorso in mare. Chiude il «prontuario» un glossario con le frasi standard che sono diventate la «Via Crucis» burocratica per tanti lavoratori stranieri: «Alle poste, compilare l’apposito kit». In ogni caso, agli utenti di lingua araba, la polizia italiana fa un augurio: «As-salamu ‘ alay-kum-La pace sia con voi». E ringrazia per la collaborazione. «Shukran».
(Dal Corriere della Sera, 6/11/2007).
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