Nuove regole per insegnare: la Gelmini verso l’inglese 2a lingua dello Stato.

Dichiarazione di Giorgio Pagano

Mi pare evidente che con le nuove regole proposte per insegnare in Italia la Gelmini si avvia a fare dell’inglese la 2a lingua delle Stato.
Con l’equivalenza truffaldina “lingua straniera = lingua inglese” non potrà esistere un solo insegnante che non sia linguisticamente colonizzato, foss’anche insegnante di eventuali altre lingue straniere.
La profezia di Philipson su l’inglese cuculo delle altre “specie” linguistiche anche in Italia si va avverando.
Dopo i Talebani assistiamo alla nascita di una nuova categoria di estremisti: quelli della lingua inglese. Gli Anglobani.
Mentre sempre più Università  per i loro corsi di laurea vanno sostituendo con l’inglese la lingua italiana, l’anglobana Gelmini, prevedendo anche percorsi di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica (CLIL), va a dare ulteriore man forte alla dialettizzazione della lingua italiana, sempre meno lingua di formazione e di alfabetizzazione superiore. La lingua italiana, uno dei “prodotti” nazionali per eccellenza va in svendita.
L’attentato all’identità linguistica del Paese da parte di un ministro che dovrebbe preservarla è senz’altro cosa sulla quale dobbiamo discutere così, come, dell’avvio di una innovativa politica linguistica che porti gli italiani e i popoli non anglofoni tutti a non divenire vittime di una supercasta linguistica mondiale: quelli dei lingua madre inglese e dei loro “anglassori” e “anglassini”.

Roma, 29 agosto 2009

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