L’Orologio dell’Apocalisse, 100 secondi alla fine del mondo. Scienziati: colpa di armi nucleari e cambiamenti climatici
Creato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists, il Doomsday Clock misura il pericolo di un'ipotetica catastrofe finale. Emergenza "aggravata da disinformazione e fake news". Sulla riduzione degli arsenali resta solo il trattato New Start firmato da Medvedev e Obama che scade nel '21. Robinson: "Finché saranno disponibili, è inevitabile: un giorno saranno usate"
CENTO secondi alla fine del mondo. L’orologio dell’Apocalisse si è spostato in avanti: mancano poco più di un minuto a mezzanotte, e alla catastrofe. La causa è da attribuire al proliferare di armi nucleari e alla crisi climatica, arrivati a livelli record. Gli scienziati ed ex funzionari statunitensi sono arrivati al punto di definire l’ambiente “profondamente instabile”, una situazione che “campagne di cyber disinformazione” e fake news aggravano, impedendo alla gente di reagire, di fare progressi, di cambiare, di essere consapevole.
L’Orologio dell’apocalisse (Doomsday Clock) è stato creato nel 1947, all’inizio della guerra fredda, dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago e misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta .
Ora il Bulletin ha annunciato che lancette non sono mai state così vicine al punto finale. Si sono avvicinate altre volte nella sua storia, arrivando a due minuti l’anno scorso in questo stesso periodo, ma non sono mai state così vicine. Il massimo della distanza dalla mezzanotte è stato invece di 17 minuti, registrati alla fine della guerra fredda (download del comunicato ufficiale PDF).
“Non parliamo di ore, minuti, ma di secondi”, ha dichiarato Rachel Bronson, presidente e Ceo del Bulletin. “Una vera emergenza, ci troviamo in uno stato assolutamente inaccettabile delle questioni mondiali che ha eliminato qualsiasi margine di errore o possibilità di ulteriori ritardi”.
“Ora affrontiamo una vera emergenza – uno stato assolutamente inaccettabile delle questioni mondiali che ha eliminato qualsiasi margine di errore o ulteriore ritardo”, ha aggiunto.
L’orologio dell’apocalisse si avvicina alla mezzanotte: avanza a causa del rischio nucleare
“Il mondo deve svegliarsi”
“Il mondo ha bisogno di svegliarsi. Il nostro pianeta affronta due minacce esistenziali simultanee”, ha detto Mary Robinson, presidentessa di un gruppo indipendente chiamato The Elders, prima socialista a diventare capo dell’Irlanda ed ex alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Secondo Robinson i Paesi che non mirano ad eliminare le emissioni di gas serra che riscaldano il pianeta e sfruttano invece i combustibili fossili stanno “condannando a morte l’umanità”.
La minaccia nucleare
Per Robert Rosner, presidente del comitato scientifico e di sicurezza del Bulletin, la società sta accettando come “normale” un mondo molto pericoloso e la “guerra all’informazione” sta minando “la capacità del pubblico di distinguere ciò che è vero da ciò che è palesemente falso”. Sharon Squassoni, membro del consiglio e professore di ricerca presso la George Washington University, ha osservato che dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare il controllo degli armamenti atomici rischia di estinguersi del tutto.
Il trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF, Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbacëv, è stato rotto ad agosto dopo le accuse di non averlo rispettato mosse alla Russia da parte degli Stati Uniti. Trump ha comunque dichiarato che ne uscirà. Gli Stati Uniti hanno già iniziato a testare missili a medio raggio simili alla nuova arma russa, anche se non è chiaro dove si troverebbero le basi, se in Europa o in Asia.
Finito l’Inf, resta solo il trattato di New Start (New STrategic Arms Reduction Treaty) firmato da Stati Uniti e Russia a Praga l’8 aprile 2010, è l’ultimo accordo sulla riduzione degli arsenali strategici schierati dai due Paesi. Firmato dall’allora presidente russo, Dmitrij Medvedev e Barack Obama, scade nel febbraio 2021 ma potrebbe essere prorogato per cinque anni e Vladimir Putin ha dichiarato di essere disposto a concordarne l’estensione, ma l’amministrazione Trump ha insistito affinché la Cina fosse inclusa. La Cina, il cui arsenale è il 20esimo in termini di potenza, ha escluso l’adesione.
La crisi climatica
Anche la crisi climatica continua ad intensificarsi, soprattutto poiché il governo federale americano sotto Trump si è ritirato dagli sforzi internazionali. L’anno scorso è stato il secondo più caldo mai registrato per la superficie terrestre. La temperatura media del 2019 era più calda di 1,1 grado rispetto alla media tra il 1850 e il 1900, prima del potenziamento dell’uso di combustibili fossili. Le emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane sono sulla buona strada per arrivare a più 3 o 4 gradi. “Se la Terra si scalda il mondo non rimarrà ospitale per l’uomo”, ha affermato Sivan Kartha, membro del consiglio di amministrazione, scienziato senior presso l’Istituto per l’ambiente di Stoccolma e autore del quinto e sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change.
Katia Riccardi | la Repubblica | 23.01.2020