L’Italia rafforza il suo ruolo nello spazio

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L’Italia rafforza il suo ruolo nello spazio

È il terzo Paese contributore e ha raddoppiato, rispetto al 2016, gli investimenti sui programmi opzionali per valorizzare le aree di eccellenza del settore

Il ruolo dell’Italia all’interno dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, si rafforza sempre di più. Lo ha confermato la presenza del sottosegretario onorevole Riccardo Fraccaro al Consiglio Ministeriale Esa andato in scena a Siviglia nello scorso novembre. Con la sottoscrizione di 2,282 miliardi di euro, l’Italia ha mantenuto la posizione di terzo Paese contributore (dopo Germania e Francia), raddoppiando anche gli investimenti sui programmi opzionali rispetto al Consiglio Ministeriale Esa del 2018. Cosa significa questo irrobustimento per il nostro comparto industriale? “Il rafforzamento dell’Italia in Esa consentirà di valorizzare le nostre aree di eccellenza e sostenerne la competitività nel mercato globale”, spiega l’ammiraglio di squadra Carlo Massagli, segretario del Comitato Interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio, nonché presidente della Struttura di Coordinamento istituita alla Pre sidenza del Consiglio dei Ministri. “Il Governo italiano ha dimostrato una straordinaria attenzione alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie abilitanti, valorizzando le nicchie di eccellenza. Tale attenzione ha l’obiettivo primario di accrescere la competitività dei prodotti spaziali nazionali nel mercato globale. Adesso è essenziale una azione efficace dell’industria stessa, e in particolare degli integratori di sistema, per rispondere con successo, programmazione e tempismo alle gare dell’Esa, in corso e in preparazione, sui vari programmi approvati a Siviglia”. Ma il 2019 appena concluso ha testato anche l’efficacia della Struttura di Coordinamento interministeriale, che si è rivelata il vero motore propulsivo in cui si condividono idee e competenze e si definiscono le strategie spaziali del Paese. “Pertanto
– sottolinea Massagli – l’attività in Esa deve essere inquadrata in un più ampio e articolato quadro strategico che preveda differenti linee di intervento, tra loro complementari e sinergiche: la programmazione delle attività spaziali in Unione Europea, quella nazionale, e i programmi che saranno sviluppati in cooperazione bilaterale con importanti partner (in primis gli Usa, ma anche Israele, Russia, Argenti na, Francia, etc.)”. Il Documento programmatico-finanziario 2020-24 sarà posto all’attenzione della Struttura di Coordinamento e, annesso al Documento Strategico di Politica Spaziale Nazionale, sarà approvato dal Comint. “Sulla base delle priorità indicate negli indirizzi del Governo, sono emerse alcune necessità: individuare azioni concrete per valorizzare e supportare le Pmi del settore spaziale, elaborare un Piano di supporto all’export dei prodotti spaziali italiani, e avviare un programma nazionale di sviluppo di servizi/ap- plicazioni satellitari che possa valorizzare tutte le capacità ed i dati offerti dai satelliti in orbita. Il downstream è certamente il settore su cui è maggiormente importante concentrare gli sforzi e sostenere la competitività delle nostre Imprese, che nel business dei servizi e delle applicazioni innovative possono realmente essere all’avanguardia a livello mondiale”. E proprio per valorizzare e sostenere il downstream è stato costituito un Gruppo di Lavoro coordinato dai ministeri dell’Ambiente e della Ricerca, da Ispra e da Asi. Parallelamente, si sta lavorando per individuare una Struttura Nazionale per l’Osservazione della Terra che consenta a ciascuna Amministrazione (anche regionale) di fruire di servizi e applicazioni di osservazione e monitoraggio della Terra.

Alberto Mazzotti | Platinum (Il Sole 24 Ore) | 23.3.2020

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