Una scuola bilingue, dalla prima elementare alla terza media. Le materie si imparano in italiano e in inglese, senza trascurare la storia del nostro Paese a vantaggio di quella del Regno Unito o degli Stati americani. Non è un college, nè un istituto privato. Ma una scuola di Stato. Unico il complesso, tre gli stabili, così ripartiti: elementare De Marchi in via Sant’Orsola, elementare Diaz in via Crocefisso e media Beltrami in via Circo, 650 alunni nelle prime due e 500 nell’ultima. Nel 2009 il ministero ha riconosciuto a questo istituto comprensivo lo status di scuola sperimentale, per il bilinguismo appunto (lo hanno già l’istituto milanese Ciresola e altri nei comuni dell’hinterland come Rho e Magenta). Nell’ottobre di quest’anno due prime elementari, in via Circo e in via Crocefisso, sono partite con la doppia lingua, «me lo hanno chiesto i docenti che si erano preparati ad affrontare il progetto Bei (Bilingual education Italy) al via ufficialmente con l’anno scolastico 2010-11» ha spiegato la preside Marzia Zanolari, da due lustri preside dell’istituto. «In un certo senso ho anticipato i tempi – spiega – perchè dieci anni fa quando la riforma Moratti era ancora lontana, ho inserito l’inglese o il francese fra le materie curricolari dalla prima in su. Come reclutavo i docenti? Grazie alla legge Bassanini sull’autonomia scolastica, li pagavo come “prestatori d’opera” con i fondi d’istituto. Poi è arrivata la riforma Moratti, gli insegnanti di lingua sono diventati quelli statali e io ho usato i soldi per ampliare la rosa degli esperti di musica». Così ha mantenuto continuità linguistica. «E quando nel 2007 è stato proposto il progetto europeo Bei, due lingue per tutto il ciclo di studi l’abbiamo colto al volo. Da noi c’era già la sensibilità, insomma». E i prof preparati (formati al British Council). La settimana di “scuola natura”, l’esperienza formativa in trasferta, in quinta elementare si fa nel Galles. Come si apprende in una scuola bilingue? «Va detto che in prima le ore di inglese sono quattro alla settimana, dalla seconda in poi nove – spiega la dirigente – ma l’insegnamento dell’inglese non è confinato in queste ore, l’esperto di lingua (uno dei due insegnanti) affronta anche matematica, scienze o storia in inglese. Il tutto con gradualità, i bambini imparano facilmente. Questo metodo non è precluso a chi ha difficoltà a leggere o a scrivere – precisa Zanolari – perchè è soprattutto orale». Non solo. Preside e insegnanti hanno creato un gemellaggio con alcune scuole bilingui di Madrid e Valladolid, «per poterci scambiare le esperienze. Sono tutti istituti statali, lì il bilinguismo funziona da un decennio».
Ma la preside attenta al presente («l’inglese oggi è come il latino di una volta») guarda lontano: all’istituto Diaz si tengono anche corsi di cinese mandarino e taiwanese per grandi e piccoli.
Lezioni in italiano e inglese: in città la scuola è già bilingue
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