Palazzo Europa
Dagli aerei al web Ue e Stati Uniti sempre più divisi
L’organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha autorizzato la Ue a imporre tariffe doganali punitive 4 miliardi su prodotti americani in risposta a quelle decise da Washington su prodotti europei. Poche ore dopo, gli Stati Uniti hanno avanzato una proposta per porre fine alla guerra dei cieli tra Boeing e Airbus, che aveva innescato lo scontro. Gli europei la considerano «inaccettabile». Ma intanto entrambe le parti si preparano per una trattativa che appare lunga e difficile quanto inevitabile. Gli Usa accusano gli europei di aiuti di stato ad Airbus tramite crediti iper-agevolati. Bruxelles accusa gli americani di aver favorito Boeing con riduzioni arbitrarie delle tasse pagate dal gigante aeronautico. Da qui l’escalation delle ritorsioni bilaterali che hanno coinvolto tutto lo spettro dell’interscambio transatlantico. Nel frattempo la pandemia ha messo a terra gli aerei e le compagnie aeree. Per Boeing e Airbus sono tempi duri. La fine delle ostilità conviene ad entrambi. Ma se la guerra dei cieli tra Europa e America volge, forse, alla conclusione, altri e ben più cruciali terreni di scontro si stanno preparando. La Ue, infatti, si sta muovendo con sempre maggiore determinazione per ristabilire una propria «sovranità digitale», oggi compromessa dai giganti tecnologici americani e anche cinesi. All’ultima riunione dei ministri europei delle telecomunicazioni, 25 Paesi hanno sottoscritto una dichiarazione favorevole alla creazione di una «european cloud federation», cioè una struttura federale per lo stoccaggio, l’utilizzo e la condivisione dei dati europei, che ora finiscono in mano alle grandi tech companies americane. I due Paesi che non hanno firmato, Danimarca e Cipro, dovrebbero farlo a breve. Il cloud europeo dovrebbe proteggere i dati in base alle regole europee sulla privacy (molto più restrittive di quelle americane) e fare da base per Gaia-X, l`iniziativa franco-tedesca per creare una capacità di “cloudcomputing” europea. Parallelamente, i governi della Ue e la stessa Commissione appaiono determinati a mettere sotto attacco i giganti del Web, che oggi di fatto agiscono come «guardiani» dell’accesso a Internet. La commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, sta mettendo a punto il “Digital Services Act” che limiterà il monopolio delle grandi compagnie che condizionano l’accesso al Web nell`utilizzo dei dati raccolti, obbligandole a condividerli con la concorrenza. Nel frattempo Francia e Olanda hanno presentato una proposta congiunta per la creazione di una Authority europea che regoli l’attività delle Tech companies, tipo Google o Facebook e il loro potere di limitare la concorrenza sfruttando la posizione dominante. Francia e Olanda su queste questioni raramente convergono. Se lo fanno, significa che il problema della sovranità digitale europea è ormai avvertito da tutti come una priorità. A conti fatti, sull’Atlantico si addensano nubi sempre più scure, che neppure le elezioni americane, qualsiasi risultato diano, potranno dissipare.
Andrea Bonanni | Affari & Finanza ( La Repubblica) | 19.10.2020