La lingua latina per la costruzione e l’identita’ dell’Europa

Nel corso del convegno sono state stabilite le priorità, i piani di intervento per ridare al latino quel ruolo primario che ricopriva un tempo.


Non solo scienza, tecnica e biologia ma anche storia, latino e greco fra le materie studiate dal Cnr. Nel corso del convegno “la lingua latina per la costruzione e l'identità dell'Europa”, organizzato da Cnr e Pontificio Comitato di Scienze Storiche, si è dibattuto sul futuro del latino nella società globalizzata, dominata dalla cultura tecnico-scientifica.

Alla tavola rotonda sono intervenuti Ján Figel, Commissario Europeo responsabile per l'Educazione, Roberto de Mattei, Vice presidente del Cnr, Mons. Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Wang Huansheng, dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali ha evidenziato l'attualità della lingua latina in Cina che di concerto con il prof. Wilfried Stroh ha insistito sull’ importanza del latino per lo sviluppo scientifico. La richiesta unanime è di impegnarsi per “garantire la sopravvivenza della nostra identità culturale così come finora la abbiamo concepita”.

Nel corso del convegno sono state stabilite le priorità, i piani di intervento per ridare al latino quel ruolo primario che ricopriva un tempo. E’ necessario attingere alla fonte dalla quale scaturì il grandioso patrimonio spirituale e culturale per il quale l'Europa ancora si distingue, bisogna fare riferimento alla tradizione antica classica e cristiana per fronteggiare il progressivo declino della conoscenza delle lingue greca e latina. Roberto de Mattei, vice presidente del Cnr- dichiara- 'Futuro Latino' non esprime, sin dal titolo, una preoccupazione meramente conservativa, una nostalgia da laudatores temporis acti ma la convinzione che la lingua latina abbia oggi più che mai, una sua rilevanza nella cultura contemporanea e in particolare nell'Europa comunitaria. Servono però-conclude de Mattei- politiche da sviluppare al fine di favorire lo studio e la diffusione della lingua latina”. L’ipotesi ventilata di una maggiore e migliore fruizione del latino viene confermata dalla versione latina di Wikipedia, dall'uso delle formule e dei nomi latini nei romanzi e nei film e persino dalla proposta della reintroduzione della messa in latino da parte di Papa Benedetto XVI. Inoltre Wang Huansheng, dell'Istituto di ricerche sulle letterature straniere dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali sostiene che “negli ultimi anni, con lo sviluppo delle ricerche scientifiche, molti si rendono sempre più conto dell'importanza della conoscenza del latino e desiderano studiarlo”. Buone notizie finalmente per i laureati in lettere e per i latinisti che hanno ora la possibilità di fare conoscere ed apprezzare la bellezza e la raffinatezza della lingua latina. Ad maiora!

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