La presidente Maraschio
“A giugno senza soldi Una legge può salvarci”
di Letizia Cini
“Credo che il caso dell’Accademia della Crusca sia del tutto particolare”. Così parla Nicoletta Maraschio, prima donna presidente. “Si tratta dell’istituzione che dalla fine del ‘500 si occupa della lingua ‘nazionale’, molto prima dell’unificazione politica italiana – sottolinea-”. Il Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612 – 1923) ha rappresentato il ‘gran libro della nazione’ e Firenze è stata per secoli la capitale linguistica del Paese. La Crusca è la più antica accademia linguistica d’Europa, capace di trasformarsi nel corso dei secoli. Oggi è un moderno centro di ricerca che svolge compiti di tutela, di formazione linguistica e di promozione dell’italiano, analoghi a quelli delle grandi istituzioni linguistiche europee. L’attuale situazione di assoluta precarietà finanziaria deve essere affrontata con strumenti adeguati e non solo con contributi straordinari o finanziamenti destinati a singoli progetti”.
Il Consiglio di Stato ha sciolto il nodo, siete ente pubblico o privato? E cosa ne consegue?
“Aspettiamo a giorni il parere del Consiglio di Stato. Per poter far fronte ai suoi obblighi istituzionali l’Accademia deve avere certezza della sua natura giuridica e poter contare su una dotazione ordinaria decisamente più consistente di quella tabellare. La strada di una legge speciale ci pare quella più sicura. Solo così potremmo evitare crisi ricorrenti, sospensioni dei lavori per periodi più o meno prolungati, mancato rinnovo del contratto ai nostri collaboratori, insomma quella grave situazione di precarietà di cui soffriamo da tempo e che ci impedisce di svolgere serenamente il nostro lavoro”.
Risorse insufficienti. Dal mistero, Regione, e Comune arriva una cifra inferiore ai 250 mila euro. E ogni anno per il personale e la sede ne spenderete 400 mila: com’è possibile far quadrare il bilancio?
“Con contributi straordinari a progetto, pubblici e privati, dai quali una quota è destinata alle spese di funzionamento. Gli istituti e fondazioni bancarie, a cominciare dall’Ente Cassa di Risparmio, in questi anni ci hanno sostenuto, finanziando progetti importanti come quello della informatizzazione e digitalizzazione del nostro patrimonio librario e archivistico. Determinante è stato il sostegno degli Amici della Crusca che hanno promosso iniziative, ci hanno affiancato nel nostro lavoro”.
Fino al prossimo giugno l’Accademia godrà del contributo straordinario di 500 mila euro che nel 2007 è stato concesso dal ministro Rutelli: e dopo?
“Da giugno ci troveremo di fronte a gravissime difficoltà. Per fortuna l’Accademia è risultata prima in un bando del ministero, con un suo progetto per una grande banca dati dell’italiano. Speriamo di potere così attivare contratti con giovani studiosi e collaboratori. Inoltre contiamo sul consueto finanziamento dell’Ente Cassa e stiamo partecipando al bando regionale per giovani ricercatori. Ma si tratta di soluzioni temporanee del tutto inadeguate alle esigenze dell’Accademia”.
Com’è possibile continuare a svolgere al meglio il ruolo storico di tutela e promozione della lingua nazionale?
“Credo appunto con una legge sulla quale si trovino d’accordo soggetti diversi. L’Accademia è fiorentina e nazionale, ma i suoi scopi superano i confini italiani. Siamo molto attivi per favorire una politica europea multilinguistica e con la “Settimana della lingua italiana nel mondo” lavoriamo a diffondere una migliore conoscenza della nostra lingua anche oltre oceano. Siamo impegnati con la scuola e l’università. Quindi accanto al ministero dei Beni culturali, ci sono il dicastero degli Esteri e quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La soluzione di tipo strutturale deve essere trovata con un accordo tra enti locali e governo centrale. Ne ho cominciato a parlare subito dopo la mia elezione con il sindaco, il presidente della Regione e della Provincia e naturalmente con il ministro Bondi. I mesi sono passati. Sono fiduciosa che si troverà una soluzione”.
(Da La Nazione, 1/4/2009).
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La presidente Maraschio
“A giugno senza soldi Una legge può salvarci”
di Letizia Cini
“Credo che il caso dell’Accademia della Crusca sia del tutto particolare”. Così parla Nicoletta Maraschio, prima donna presidente. “Si tratta dell’istituzione che dalla fine del ‘500 si occupa della lingua ‘nazionale’, molto prima dell’unificazione politica italiana – sottolinea-”. Il Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612 – 1923) ha rappresentato il ‘gran libro della nazione’ e Firenze è stata per secoli la capitale linguistica del Paese. La Crusca è la più antica accademia linguistica d’Europa, capace di trasformarsi nel corso dei secoli. Oggi è un moderno centro di ricerca che svolge compiti di tutela, di formazione linguistica e di promozione dell’italiano, analoghi a quelli delle grandi istituzioni linguistiche europee. L’attuale situazione di assoluta precarietà finanziaria deve essere affrontata con strumenti adeguati e non solo con contributi straordinari o finanziamenti destinati a singoli progetti”.
Il Consiglio di Stato ha sciolto il nodo, siete ente pubblico o privato? E cosa ne consegue?
“Aspettiamo a giorni il parere del Consiglio di Stato. Per poter far fronte ai suoi obblighi istituzionali l’Accademia deve avere certezza della sua natura giuridica e poter contare su una dotazione ordinaria decisamente più consistente di quella tabellare. La strada di una legge speciale ci pare quella più sicura. Solo così potremmo evitare crisi ricorrenti, sospensioni dei lavori per periodi più o meno prolungati, mancato rinnovo del contratto ai nostri collaboratori, insomma quella grave situazione di precarietà di cui soffriamo da tempo e che ci impedisce di svolgere serenamente il nostro lavoro”.
Risorse insufficienti. Dal mistero, Regione, e Comune arriva una cifra inferiore ai 250 mila euro. E ogni anno per il personale e la sede ne spenderete 400 mila: com’è possibile far quadrare il bilancio?
“Con contributi straordinari a progetto, pubblici e privati, dai quali una quota è destinata alle spese di funzionamento. Gli istituti e fondazioni bancarie, a cominciare dall’Ente Cassa di Risparmio, in questi anni ci hanno sostenuto, finanziando progetti importanti come quello della informatizzazione e digitalizzazione del nostro patrimonio librario e archivistico. Determinante è stato il sostegno degli Amici della Crusca che hanno promosso iniziative, ci hanno affiancato nel nostro lavoro”.
Fino al prossimo giugno l’Accademia godrà del contributo straordinario di 500 mila euro che nel 2007 è stato concesso dal ministro Rutelli: e dopo?
“Da giugno ci troveremo di fronte a gravissime difficoltà. Per fortuna l’Accademia è risultata prima in un bando del ministero, con un suo progetto per una grande banca dati dell’italiano. Speriamo di potere così attivare contratti con giovani studiosi e collaboratori. Inoltre contiamo sul consueto finanziamento dell’Ente Cassa e stiamo partecipando al bando regionale per giovani ricercatori. Ma si tratta di soluzioni temporanee del tutto inadeguate alle esigenze dell’Accademia”.
Com’è possibile continuare a svolgere al meglio il ruolo storico di tutela e promozione della lingua nazionale?
“Credo appunto con una legge sulla quale si trovino d’accordo soggetti diversi. L’Accademia è fiorentina e nazionale, ma i suoi scopi superano i confini italiani. Siamo molto attivi per favorire una politica europea multilinguistica e con la “Settimana della lingua italiana nel mondo” lavoriamo a diffondere una migliore conoscenza della nostra lingua anche oltre oceano. Siamo impegnati con la scuola e l’università. Quindi accanto al ministero dei Beni culturali, ci sono il dicastero degli Esteri e quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La soluzione di tipo strutturale deve essere trovata con un accordo tra enti locali e governo centrale. Ne ho cominciato a parlare subito dopo la mia elezione con il sindaco, il presidente della Regione e della Provincia e naturalmente con il ministro Bondi. I mesi sono passati. Sono fiduciosa che si troverà una soluzione”.
(Da La Nazione, 1/4/2009).
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