La corrispondenza fra deputati e la lingua italiana.
Come si evolve la scrittura parlamentare
di Salvatore Parlagreco
08 luglio 2009 20:32
I rappresentanti delle istituzioni e i leader di partito hanno portavoce, addetto stampa,comunicatore. C’è sempre qualcuno che scrive per loro e viene chiamato ghost writer.L’inglese è obbligatorio: “scrittore fantasma” perde il suo appeal.
Il ghost writer è diventato spin doctor, che è ghost writer ma anche un creativo, lo stratega, il maginifico inventore della comunicazione efficace. I suoi messaggi all’opinione pubblica sono “furti con destrezza” perché rubano l’attenzione a scapito di chi la merita.
In Sicilia però sono entrati a vele spiegate gli addetti stampa, quasi tutti i personaggi politici si servono di comunicatori che comunicano attraverso comunicati (le ripetizioni sono fortemente volute) che generalmente nessuno legge, nemmeno i redattori dei giornali che li passano.
Qualche volta capita che si debba uscire dai comunicati e scrivere lettere, relazioni, saggi brevi e quant’altro la politica pretende. E arrivano i guai.
Volete un esempio?
Il presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, Fabio Mancuso, ha inviato una lettera al presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio. Il testo è stato diffuso con straordinaria audacia attraverso le agenzie di stampa.
Esso merita attenzione perché regala un saggio di scrittura creativa.
Invece che sottoporvi la lettera, sic et simpliciter, vi affidiamo un testo ragionato, comprendente alcune personali annotazioni di chi l’ha letto in prima istanza.
Cominciamo dal primo paragrafo: Illustre Presidente, da diversi mesi il Presidente della Regione, on. Raffaele Lombardo, ed i suoi delegati assessori, in particolare il collega on. Luigi Gentile, consegnano alla stampa dichiarazioni che non corrispondono al vero in materia di rifiuti e di urbanistica (ad esempio, relativamente al piano casa).
Le dichiarazioni non possono corrispondere né al vero né al falso. Sono i contenuti delle dichiarazioni che possono essere vere o false.
Secondo paragrafo: da deputato di questo Parlamento e da Presidente di una Commissione non possono non esprimere rincrescimento per tali dichiarazioni, perché l’unico, dichiarato loro intento è quello di screditare il lavoro parlamentare con nsinuazioni o vere e proprie accuse che danneggiano le istituzioni e la serena vita parlamentare.
Avrebbe voluto scrivere “non posso non esprimere”.
Stesso paragrafo, seconda frase: Non può certo accettarsi il linguaggio di chi addebita alle Commissioni parlamentari ritardi, ostruzionismi e – addirittura – atti criminali. Non può accettarsi il linguaggio? Non può accettarsi l’addebito rivolto alle Commissioni… di ritardi eccetera.
Proseguiamo: tali affermazioni non si addicono nei rapporti tra le Istituzioni e, soprattutto, sono a tutta evidenza infondate.
Non si addicono “ai rapporti fra…” Quali affermazioni? Non essendo state riportate “tali affermazioni” non possono essere oggetto di valutazione.
E ancora: A maggior ragione le espressioni indicate sono ingiuriose in maniera gratuita allorquando sono riferite al lavoro della Commissione che ho l’onore di presiedere con zelo ed imparzialità riconosciuti da tutti i Colleghi.
Meglio “gratuitamente ingiuriose”. Le espressioni non sono indicate, ad esse non si può fare riferimento.
Proseguiamo: Il lavoro fatto in questi mesi in maniera collegiale, sia pure nel serrato confronto tra le forze politiche dei vari schieramenti, sta a dimostrare la qualità dell’impegno profuso da tutti i componenti la Commissione e da questo Presidente, al di là delle insinuazioni e degli attacchi che assumono inammissibile veste personale.
Questo Presidente? Semmai: lo scrivente.
E gli attacchi assumono inammissibile veste personale. Che significa? La veste personale sta probabilmente per “carattere personale”
Abbiate pazienza, non è finita: Le ingiuste affermazioni degli esponenti del Governo diventano paradossali solo a riflettere sul fatto che lo stesso d.d.l. sul piano casa di cui parla il sig. Assessore ai lavori pubblici (a parte la discutibile sua incursione nella materia urbanistica) non è mai stato assegnato alla Commissione parlamentare.
Riflettete sul quel “solo a riflettere sul fatto che lo stesso… non sia mai stato assegnato”.
Errori lessicali, concettuali, grammaticali.
C’è dell’altro: Da notizie informali sembrerebbe che il d.d.l. del Governo manchi tuttora della prevista relazione tecnica necessaria per avviare l’iter parlamentare.
Insomma, sembrerebbe che il piano casa sia tuttora in stato di bozza, priva della verifica circa la sua fattibilità. All’Esecutivo regionale spetta non solo la gestione amministrativa e la spesa, gli compete anche l’iniziativa politica complessiva e la proposta, nella speranza che l’una e l’altra rispondano ad uno spirito di logica e razionalità.
Lo stato di bozza costituisce una novità assoluta, abbiamo sempre creduto allo stato di grazia. Lo spirito di logica e razionalità sfugge ad ogni valutazione, ci pare altrettanto inconsueto.
Siamo alle ultime battute, non disperate: Per quanto possano essere comprensibili le ragioni della contingente lotta politica, le Istituzioni ed i loro uomini non possono prescindere dal rispetto per il Parlamento e per il lavoro delle Commissioni.
Questa frase non la commentiamo, la lasciamo alla vostra valutazione “per quanto possano essere comprensibili le ragioni della contingente lotta politica…”
Conclusione: Lo Statuto siciliano del 1946 – voluto dai siciliani e presidio della loro autonomia – ha configurato un modello in cui l’ARS e la Giunta di governo collaborano nell’interesse dei siciliani: specie nei momenti di difficoltà a tutte le Istituzioni si richiede un supplemento di reciproco rispetto e di buon senso, non certo un’infruttuosa competizione in cui si inseguono protagonismi velleitari non sostenuti dai necessari fatti.
Lo Statuto configurerebbe un modello in cui l’Ars e la giunta di governo collaborano nell’interesse dei siciliani. Che significa? Seguono i due punti e una nota esplicativa che spiega, senza spiegarlo, il modello configurato dallo Statuto.
La prova d’autore del Presidente della Commissione Ambiente, Fabio Mancuso, non va giudicata ma sottoposta alla valutazione dei lettori.
Con una avvertenza: ogni addebito deve essere contestato al ghost writer e non all’autorevole parlamentare, incolpevole fruitore di un testo. L’ha letto, questo sì, ma a causa dello zelo e della dispendiosa dedizione regalati ai lavori della Commissione, non ha potuto dedicare il tempo necessario per correggerne improprietà di linguaggio e incongruenze. Un peccato veniale, dunque.
Questo messaggio è stato modificato da: annarita, 09 Lug 2009 – 23:15 [addsig]