L’ERA e gli obiettivi del Millennio
L’ERA si è soffermata sull’obiettivo di una educazione primaria da garantire universalmente (obiettivo 2). Spesso il numero dei bambini indigeni che frequentano la scuola primaria è molto basso e quelli che riescono a terminare il ciclo scolastico quasi inesistente. Se l’educazione è essenziale per lo sviluppo delle società indigene, una educazione che sottovaluti il retaggio culturale che specifica ogni gruppo andrebbe a ledere in modo irreparabile la loro identità. Una educazione che formalizza un modello universale e applicabile in ogni circostanza rischia di portare ad una alienazione definitiva chi invece nutre la propria esistenza attraverso un approccio simbolico e naturale con l’ambiente. La cultura è anche l’esaltazione della tradizione e questo aspetto non può essere certamente sottovalutato. L’ERA crede infatti che sia necessario impostare un metodo unitario ma non un modello che standardizzi i fruitori.
Una educazione che esalti il bilinguismo e che affianchi alla lingua nazionale quella indigena permettere un confronto alla pari tra culture senza portare il bambino ad un allontanamento spontaneo dalla propria tradizione. Crediamo infatti che in mondo senza frontiere sia indispensabile dotare i giovani della capacità di scegliere; una educazione che si basi unicamente sull’esaltazione della cultura tradizionale porterebbe ad una esclusione inevitabile. Ma affiancando alla cultura tradizionale appresa in lingua tradizionale la conoscenza della cultura nazionale, in lingua nazionale, si da la possibilità di sviluppare una elasticità mentale e valutativa che non escluda a priori un attaccamento alle proprie origini.