Ricordate il cambio di strategia dell’ERA circa la presentazione di interrogazioni parlamentari non più rivolte ai dicasteri europei bensì ai singoli ministri interessati dalle consultazioni pubbliche della Commissione europea che non sono in italiano, sottolineiamolo sempre, 3a lingua dell’Unione europea?
Ne abbiamo parlato su Translimen a Radio Radicale il 19 settembre 2021. Ebbene, eccone un’altra presentata dalla Senatrice Garavini su nostra proposta.
Atto n. 3-02875 (con carattere d’urgenza)
Pubblicato il 19 ottobre 2021, nella seduta n. 368
GARAVINI – Al Ministro per le politiche giovanili. –
Premesso che:
- nel settembre 2015 è stata sottoscritta dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, quale programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, che ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile;
- nel dicembre 2015 è stato adottato l’accordo di Parigi, durante la conferenza di Parigi sul clima, primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici, che stabilisce un quadro globale per porre rimedio al problema del riscaldamento globale;
- entrambi gli atti propongono obiettivi condivisi e particolarmente importanti per lo Stato italiano, per la politica tutta e per i cittadini;
- la Commissione europea propone politiche e atti legislativi di propria iniziativa e può anche rispondere a inviti in tal senso, non solo da parte di istituzioni, ma anche da parte dei cittadini europei, spesso attivando veri e propri progetti di consultazione;
- in data 16 settembre 2021 la Commissione europea ha sottoposto alla consultazione dei cittadini dei Paesi membri le proprie tabelle di marcia circa il “Piano d’azione per la gioventù – coinvolgere i giovani nell’azione esterna dell’UE”, in quanto la Commissione considera i giovani come portatori di cambiamenti e partner essenziali per garantire il successo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e per realizzare le transizioni verde e digitale;
- il piano d’azione presentato definisce misure complessive volte a: garantire che l’azione esterna della UE offra maggiore spazio ai giovani a livello politico, sociale ed economico; favorire l’impegno dei giovani nel processo decisionale e nell’elaborazione delle politiche in modo significativo e inclusivo;
- la Commissione prevede di adottare, nel terzo trimestre del 2022, il relativo programma di lavoro;
- tale tabella di marcia è stata aperta ai commenti per 4 settimane, con scadenza al 14 ottobre 2021. I commenti saranno presi in considerazione per sviluppare e perfezionare l’iniziativa;
- la documentazione necessaria alla espressione dei commenti dei cittadini italiani è stata predisposta esclusivamente in inglese, e segnatamente: tabelle di marcia – Ares (2021) 5669504 inglese;
considerato che:
- la lingua della nazione è la lingua italiana, come prescrive l’articolo 1, comma 1, della legge 15 dicembre 1999, n. 482, recante “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, costituito dall’unica frase: “La lingua ufficiale della Repubblica è l’Italiano”;
- il multilinguismo rappresenta uno dei valori fondanti dell’Unione europea, come si legge nella risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008, per il quale, “la diversità linguistica e culturale [è] parte intrinseca dell’identità europea e (…) allo stesso tempo un retaggio condiviso, una ricchezza, una sfida e una risorsa per l’Europa (…) il multilinguismo rappresenta una questione trasversale di grande portata poiché abbraccia i settori sociale, culturale, economico e dunque educativo”. Questo concetto è profondamente ancorato alle radici democratiche di un’Europa dei cittadini, in cui ciascuno deve essere in grado di comprendere ed interpretare le disposizioni normative emanate dall’Unione, in quanto esse costituiscono diritto nazionale di ciascun Paese membro;
- con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, l’italiano rappresenta la terza lingua madre più parlata dopo tedesco e francese, mentre l’inglese oggi è unicamente la seconda lingua ufficiale di Irlanda e Malta (ex colonie britanniche con circa 6 milioni di abitanti) le quali, peraltro, non hanno finora mai chiesto di soppiantare il gaelico o il maltese con l’inglese, come prevede l’articolo 1 del regolamento (UE) n. 1 del 15 aprile 1958,
si chiede di sapere
quali iniziative urgenti intenda promuovere il Ministro in indirizzo per assicurare la partecipazione dei cittadini, delle imprese, degli enti e delle organizzazioni italiane interessate a contribuire alla realizzazione di questo genere di iniziative, e per evitare che, come in questo caso, ne venga ridotta la partecipazione a causa degli ostacoli segnalati, soprattutto in relazione alle eventuali prossime consultazioni attinenti agli ambiti del suo Ministero.