Italiani più ottimisti degli sloveni per la Ue allargata

Europa 27.04.2004 p 6

Diamo i numeri

Italiani più ottimisti degli sloveni per la Ue allargata
PAOLO GHERSINA*
Trasfanrsi in Slovenia?
(Swg-Mediana/Tv-Capodistria;Raitre-Fvg) Milleduecento persone intervistate a Trieste e Gorizia da una parte e sul litorale sloveno (Capodistria e circondario) dall'altra di questo confine che dal prossimo mese non sarà più “confine esterno dell'Unione europea', hanno dato alle emittenti pubbliche radicate nel territorio un quadro delle sensibilità attuali delle due società alla vigilia di un evento storico ed emblematico. Ebbene la maggioranza dei cittadini di qua e di là dal confine ritengono non vi saranno grandi mutamenti in conseguenza dell'ingresso sloveno nella Ue il primo maggio. Più pessimisti gli sloveni (31%) degli italiani (19%). Più ottimisti i giovani italiani e sloveni tra i 18 ed i 34 anni. Due dati curiosi ed interessanti: sloveni disposti ad andare in Italia (per studio o lavoro) sono il 36%, ma tra gli italiani disposti ad andare in Slovenia siamo al 44%! Sulle minoranze presenti da entrambe le parti del confine, il 63% degli italiani intervistati pensano che le cose miglioreranno (sono il 40% degli intervistati in Slovenia). Che non cambieranno sono il 53% degli sloveni ed il 29% degli italiani. Iikud e Ha~(Haaretz/Dilog-Univ. di Tel Aviv) (Al-Quds Al-Arabi/Centro palestinese per gli studi ed il dialogo interculturale) Tentiamo di leggere in parallelo i dati salienti di due ricerche sulle società separate, israeliana e palestinese. Il referendum indetto da Sharon per il 2 maggio fra gli elettori del Likud è ignorato in Europa, ma fornisce numerose chiavi di lettura di certi comportamenti del governo in carica. Sharon chiede il consenso della maggioranza degli elettori del Likud al piano di ritiro unilaterale. Sembrerebbe attualmente che il 47% degli intervistati approvi la proposta (contro il 40%). Lo striminzito margine preoccupa. Dall'altra parte una ncerca fra i palestinesi di Cisgiordania e Gaza ci dice che il 50,4% ritiene che TIntifada danneggi i palestinesi (43,3% contrari). Ciò non impedisce loro di dichiararsi al 76% favorevoli ad attentati suicidi (il 15 si dice contrario). Condotto dopo l'uccisione di Yassin, ma prima di quella di Rantisi, il sondaggio contiene indicazioni di voto: il 31% Hamas, il 27,7% al-Fatah, il 3% al Fronte popolare di liberazione della Palestina, il 3% al jihad, il resto a partiti minori come il Fronte Democratico per la liberazione della Palestina. Inglesi e Iraq (Icm/The Guardian 16-18 aprile/campione rappr.naz. 1.002) II Guardian realizza mensilmente un sondaggio articolato. Ne riprendiamo due aspetti. Innanzitutto la parte politica. Il Labour viene dato in ripresa (38%) sui Conservatori (33%). Molto alti vengono rilevati ancora i Liberaldemocratici (22%). Soddisfatti del lavoro del primo ministro restano il 38% dei rispondenti (58% insoddisfatti). La guerra per rimuovere Saddam sarebbe ora giustificata per il 41% (contro il 48% che la ritiene ingiustificata). Scarsa la fiducia nel modo di trattare la situazione irachena da parte degli americani: fiducia 28% (5 molta + 23 abbastanza); sfiducia 68% (41% non molta + 27 per niente). Quando potranno andarsene le truppe anglo-americane? Subito 27%; entro 6 mesi 15%; “rimangano per la durata necessaria' 51%. Anche in Inghilterra aleggia una criticità forte nei confronti della partecipazione all'avventura irachena, ma al dunque non si vedono soluzioni semplici a problemi complessi. E lo stesso vale per il governo: criticità sul lavoro svolto, ma affidamento ancora alla capacità di leadership.

Beckham e privacy

(Icm/Guardian) Il noto calciatore David Beckham, attualmente in Spagna per lavoro, è una colonna dello star system inglese. Attualmente è chiacchierato per le accuse respinte della sua ex-assistente e di una modella australiana di aver avuto relazioni extraconiugali. Al di là di chi viene creduto nel merito (il calciatore 27%; le altre 26%; non sa 43%) il sondaggio pone agli intervistati la questione della sussistenza di un legittimo pubblico interesse alla trasparenza della vita privata di una stella internazionale del football: l'85% degli inglesi pensa invece che la vita privata debba rimanere privata. II 69% dice di ritenere necessaria l'introduzione di una legge sulla privacy che protegga dall'intrusione dei media le questioni private di personaggi “pubblici”.
*la rubrica considera sondaggi già pubblicati e reperibile in base al Reg. dell'Ac4. per le Garanzie nelle Comunicazioni (del. 153/02/CSP). Per le ricerche all'estero si indica istituto e testata. Segnalazioni a paologhersina@a email.it

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