Italia debole nell`Ue
Scendono in campo gli strateghi del Colle
Riserbo sull`iniziativa e riunioni periodiche
Retroscena ANTONELLA RAMPINO ROMA
I timori del Quirinale Forse non sarà un nuovo «Club del Coccodrillo», nome dei ristorante in cui si riuniva la pattuglia di rivitalizzatori della costruzione europea tenacemente riconvocata per quattro anni da Altiero Spinelli finché, nel 1984, non vide luce il progetto di una prima Unione. Ma di certo è un club di europeisti convinti, e si rivedranno periodicamente: la settimana scorsa s`è insediato al Quirinale, con inviti spediti dall`ufficio del consigliere diplomatico, Rocco Cangelosi, un braintrust che ha come oggetto di discussione la perdita di peso dell`Italia in Europa. Dopo il no franco-tedesco all`italiano Mario Mauro come presidente del Parlamento, un no che non è stato nem- meno compensato con la possibile candidatura di un italiano per il dopo-Solana, e nell`incertezza di deleghe «pesanti» all`unico commissario-vicepresidente di Roma, Antonio Tajani che è attualmente ai Trasporti, manca una strategia, «purtroppo ci siamo mossi tardi», ha riconosciuto lo stesso premier Berlusconi. Alla riunione quirinalizia, oltre a europeisti come Giuliano Amato e Renato Ruggiero, c`era anche un commissario europeo che ebbe deleghe di ben altro peso, qual è stato Mario Monti. Presente anche Pier Virgilio Dastoli che di Altiero Spinelli fu allievo e che, nonostante il gradimento del Quirinale, non è stato riconfermato alla guida della rappresentanza della Commissione Ue a Roma. Non è dato sapere se Palazzo Chigi sappia delle riunioni, o se la cosa si sia in qualche modo trattata in una delle conversazioni riservate tra il Presidente e Berlusconi. Ma le riunioni continueranno a periodica scadenza, la prossima entro fine luglio, e la consegna è stata quella del più assoluto riserbo. Non si limita dunque allo scudo sul G8 l`iniziativa del Quirinale a difesa del ruolo internazionale dell`Italia, l`Europa è per il Presidente «una preoccupazio- ne costante». L`inquietudine dell`istituzione più rappresentativa ed autorevole della Repubblica si esprime anche con iniziative parallele, di discrezione ai limiti della segretezza, ma E1.JROPE1511 e t €0,1i~,i&a Al tavolo ci sono tra gli altri Amato, Monti, Ruggiero e Dastoli, allievo di Spinelli che significativamente schierano le «riserve della Repubblica». Come del resto fece a suo tempo anche Carlo Azeglio Ciampi, durando il governo Berlusconi primo, e con alle spalle una nemmeno troppo felpata polemica con la Farnesina sulla «tiepidezza» europeista di un Paese come l`Italia, che dell`Europa è tra i fondatori. In quel caso, gli inviti del consigliere Antonio Puri-Purini partirono alla volta degli stessi protagonisti, ma con in più Giorgio Napolitano, e la sede scelta furono le appartate sale del Circolo degli Scacchi, nelle quali i diplomatici sono di casa. «La nostra è una enceinte del tutto privata», commentò all`epoca il non ancora presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, racconta uno dei convitati, non ha preso parte né alla colazione, né alla discussione, ma è preoc- cupato, tanto da aver ripetutamente sollecitato le istituzioni italiane a partecipare con maggior impegno al processo europeo. E ritiene più che degna la candidatura di Mario Mauro, il forzista di lungo corso a Strasburgo che Berlusconi vorrebbe presidente del Parlamento europeo e che ha dovuto ritirare la propria candidatura proprio ieri, per non spaccare i Popolari europei. «L`ho conosciuto nei miei anni in Europa, ha tutti i titoli per aspirare all`incarico», ha detto a suo tempo Napolitano. Il Presidente aveva anche individuato un metodo che avrebbe potuto aiutare il candidato italiano: «concordia politica» necessaria a far convergere su quel nome anche i voti dell`opposizione di casa nostra, e tornare alla «tradizione» europea secondo la quale per metà mandato il presidente del parlamento è espresso dai Popolari, e per l`altra metà dai Socialisti. Ma ormai i giochi sono fatti, e anche Napoletano ne ha preso atto: l`elezione è in agenda per il 14luglio, e l`asse Sarkozy-Merkel gli ha già. preferito l`ex premier polacco, tra i fondatori di Solidarnosc, Jerzy Buzek. Ancora in corsa invece Giulio Tremonti come possibile presidente dell`Eurogruppo, e pure molto stimato dai convitati del nuovo «Club del Coccodrillo».
La Stampa, 7 luglio 2009
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