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L’Interrogazione al Consiglio dell’Unione europea che l’ERA propone a tutti gli europarlamentari, italiani anzitutto.
Interrogazione al Consiglio dell’Unione europea
L’Art. 8 del Regolamento 1/1958 prescrive che “Per quanto concerne gli Stati membri in cui esistono più lingue ufficiali, l’uso della lingua sarà determinato, a richiesta dello Stato interessato” ma, né Irlanda né Malta hanno richiesto l’inglese e, tantomeno, il Consiglio se ne può arbitrariamente arrogare implicitamente il diritto a farlo per giustificare la sua permanenza nell’UE uscito l’unico Stato che ne aveva fatta richiesta [1].
Dopo lo slovacco[2] l’inglese, ora, è la diciassettesima lingua dell’UE, storicamente imposta dal colonizzatore britannico a irlandesi/maltesi, oggi circa 5 milioni di persone, eppure, nonostante le molte norme che affermano il multilinguismo e vietano la discriminazione linguistica[3] il Consiglio, contrariamente a qualsiasi principio di democrazia, la utilizza in modo pressoché esclusivo nella comunicazione, contra lègem e contro i 445 milioni di eurocittadini non madre lingua inglese.
Quando il Consiglio intende:
- dare seguito a quanto prescritto dal Regolamento n. 1/1958 e, segnatamente, dall’Art. 8? In caso di risposta negativa, con quali motivazioni, considerato che quelle precedentemente addotte sono destituite di fondamento giuridico?
- attuare il multilinguismo comunicando con la cittadinanza democraticamente, ossia proporzionalmente ai parlanti le lingue madri di ciascun popolo dell’UE?
[1] Vedasi quanto sostenuto dal CEU in altre interrogazioni:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2019-004478-ASW_EN.pdf
[2] Nell’ordine: 1, tedesco, 92.898.566; 2, francese, 65.255.278; 3, italiano, 60.480.665; 4, spagnolo, 46.776.338; 5, polacco, 37.857.352; 6, rumeno, 19.238.034; 7, olandese, 17.131.014; 8, ceco, 10.710.432; 9, greco, 10.429.737; 10, portoghese, 10.199.257; 11, svedese, 10.095.005; 12, ungherese, 9.664.187; 13, bulgaro, 6.954.100; 14, danese, 5.789.709; 15, finlandese, 5.540.792; 16, slovacco, 5.460.615; 17, inglese (irlandesi + maltesi), 5.382.028; 18, irlandese, 4.940.642; 19, croato, 4.106.953; 20, sloveno, 2.079.390; 21, lituano, 1.963.870; 22, lettone, 1.887.408; 23, estone, 1.328.108; 24, maltese, 441.386.
[3] Solo a titolo di esempi, rammento che il rispetto della diversità linguistica e culturale è uno dei pilastri dell’UE sancito dall’art.3 del Trattato sull’Unione europea così come la discriminazione su base linguistica è esplicitamente vietata dall’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
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