Il vaccino è un mezzo per costringere la gente ad avere un “Green Pass”. Agamben in Senato
Come può lo Stato accusare di irresponsabilità chi sceglie di non vaccinarsi, quando è lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze. Ricordate gli articoli 589 e 590: morte e lesione dal vaccino.
SENATO DELLA REPUBBLICA – XVIII LEGISLATURA – COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI
Ufficio di Presidenza
AUDIZIONI INFORMALI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2394. (D-L 127/2021 – ESTENSIONE CERTIFICAZIONE VERDE COVID-19 E RAFFORZAMENTO SCREENING)-
Giovedì 7 ottobre 2021, ore 9,30. Prof. Giorgio AGAMBEN, Filosofo:
Mi soffermerò soltanto su due punti che vorrei portare alla attenzione dei parlamentari che dovranno votare sulla conversione in legge del decreto.
Il primo è l’evidente, sottolineo la parola evidente, contraddittorietà del decreto in questione.
Voi sapete che il Governo, con un apposito decreto legge numero ddl 44/2021, detto scudo penale, ora convertito in legge; sì è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino.
E quanto gravi possono essere questi danni, risulta dal fatto che l’ articolo 3 del decreto in questione menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del codice penale, che si riferiscono agli omicidi colposi e … alle lesioni colpose. Come autorevoli giuristi hanno notato, questo significa che lo Stato non si sente di assumere la responsabilità per un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione, e tuttavia allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendosi altrimenti dalle vita sociale, e ora, con il nuovo decreto che siete chiamati a votare, privandoli persino dalla possibilità di lavorare.
È possibile, chiedo, immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme?
Come può lo Stato accusare di irresponsabilità chi sceglie di non vaccinarsi, quando è lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze. Ricordate gli articoli 589 e 590: morte e lesione dal vaccino. Ecco vorrei che i parlamentari riflettessero su questa contraddizione che a mio avviso configura una vera e propria mostruosità giuridica.
Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione, non riguarda il problema medico del vaccino ma quello politico del Green Pass, che non deve essere confuso con il primo.
Abbiamo fatto tantissimi vaccini senza che questo ci obbligasse a esibire un certificato per ogni situazione. È stato detto da scienziati e da medici che il Green Pass non ha in sé nessun significato medico, ma serve ad obbligare la gente a vaccinarsi. Io credo, invece, che si possa che si debba dire il contrario, e cioè, che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere un Green Pass. Cioè un dispositivo che permette di controllare e tracciare, misura che non ha precedente, i loro movimenti.
I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello che un tempo si chiamava Società di Disciplina al modello delle Società di Controllo: società fondate su un controllo digitale, virtualmente illimitato dei comportamenti individuali, che divengono così quantificabili in algoritmi.
Ci stiamo ormai abituando a questi dispositivi di controllo. Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga?
È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica, si trovano in una situazione peggiore dei cittadini dell’Unione sovietica sotto Stalin?
Voi sapete, forse, che i cittadini sovietici erano obbligati a esibire una Propiska, un lasciapassare, per ogni spostamento da un paese all’altro: ma noi siamo obbligati a esibire un Green Pass anche per andare al ristorante, anche per andare in un museo, anche per andare al cinema! E ora, cosa ancora più grave col decreto che cercate di convertire in legge, anche ogni volta che si va a lavorare. E, inoltre; come è possibile accettare che, per la prima volta nella storia d’Italia dopo le leggi fasciste del 1938 su i non ariani, si creino dei cittadini di seconda classe che subiscono restrizioni, che dal punto di vista strettamente giuridico (ovviamente i due fenomeni non hanno nulla a che fare, parlo solo di analogia giuridica), subiscano restrizioni che sono identiche a quelle che subivano i non ariani, che come sapete concernevano soprattutto la possibilità di lavorare ma, i non ariani, potevano circolare, potevano andare all’estero.
Tutto fa pensare cioè che i Decreti legge, che si susseguono l’uno dopo l’altro quasi emanassero da una sola persona, vadano inquadrati in un processo di trasformazione delle istituzioni e dei paradigmi di governo della società in cui ci troviamo.
Trasformazione che, tanto più insidiosa perché com’era venuto per il fascismo avviene senza che ci sia un cambiamento del testo della Costituzione, avvenga surrettiziamente.
Il modello che viene così eroso e cancellato è quello delle Democrazie Parlamentari, con i loro diritti, le loro garanzie costituzionali e, al loro posto, subentra un paradigma di Governo in cui in nome della biosicurezza e del controllo, le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti.
La concentrazione esclusiva dell’attenzione sui contagi e sulla salute, mi pare impedisca infatti di percepire che questa grande trasformazione che si sta compiendo nella sfera politica, quale sia il significato di questa grande trasformazione, impedisce di rendersi conto del fatto che, come gli stessi governi del resto non si stancano di ricordarci, la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma di governamentalità.
Credo che in questa prospettiva sia più che mai urgente, che i parlamentari considerino con estrema attenzione la trasformazione politica in corso, che non si soffermino solo sulla salute, la trasformazione politica in corso che, alla lunga del resto, è destinata a svuotare il Parlamento dei suoi poteri, riducendolo, come sta ora avvenendo, ad approvare semplicemente in nome della biosicurezza, decreti che emanano da organizzazioni e persone che col Parlamento hanno ben poco ha che fare.
Grazie