Contro la logica del “tutto-inglese” che emerge dal Regolamento sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del Comune di Lucca, l´Associazione Radicale Esperanto presenta un ricorso al TAR toscano per chiedere l´annullamento della parte in cui si pretende che l´intero personale assunto nel centro storico debba “essere a conoscenza della lingua inglese”.
“Un provvedimento pubblico di questo tipo – dichiara il segretario dell´Era Giorgio Pagano – è in contrasto col principio di libertà di iniziativa economica e d´impresa, perché costringe l´imprenditore a rivolgersi, a sua discrezione, ad una certo tipo di clientela piuttosto che ad un altro”.
“Sarebbe come permettere al ristoratore che preferisce attirare flussi turistici di lingua spagnola, o tedesca, o francese – aggiunge Pagano – di assumere personale che parli, non quelle lingue, bensì un’altra.
Senza contare il fatto che l´imprenditore si dovrà fare carico di oneri maggiori, perché al personale con conoscenza di una lingua straniera corrispondono qualifiche contrattuali più elevate.”
Pagano conclude: “Con questa condotta sempre di più gli italiani non avranno più lavoro, se non a condizione di sapere la lingua della Regina. C´è sempre da chiedersi come sia possibile che questo regime non si renda conto che oltre ad auto, moda e gastronomia, può e deve vendere anche lingua: l´italiano, anziché mirare alla sua marginalizzazione a favore della lingua coloniale mondiale”.