Giornata diritti dell’Infanzia: l’ERA apre raccolta fondi per il Diritto dei Bambini non anglofoni ad un’istruzione nelle loro Madre lingua

Giornata diritti dell’Infanzia. Oggi 20 novembre 2020 l’ERA apre raccolta fondi per il Diritto dei Bambini non anglofoni ad un’istruzione nelle loro Madre lingua.

Sono passati 31 anni dall’adozione di quella convenzione che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata adottata nel 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991.
Ma oggi è proprio in Italia che non si assicurano più i bambini ad avere una istruzione elementare nella loro madre lingua ma inserendo obbligatoriamente lo studio della lingua dei bambini dei Paesi più ricchi e forti, Stati Uniti d’America in testa e che, al contrario, non apprendono altra lingua e in nessuna altra lingua che nella loro.
Per questo abbiamo presentato al recente Consiglio dei Diritti umani di Ginevra,  proprio nella giornata dei lavori dedicata ai diritti dell’infanzia il 2 luglio, un importante documento sottolineando l’urgenza che i bambini del mondo – a cominciare da quelli dei Paesi più poveri come il Congo -, e i bambini dei Paesi più ricchi – come quelli delle società britannica o americana -, insieme, abbiano una seconda lingua comune: che gli anglofoni abbiano una seconda lingua.
Un documento che riteniamo importante e che numerose organizzazioni che si occupano di bambini, come ad esempio Save the Children, ci aiutino a far conoscere nel testo e realizzare alla lettera quest’obiettivo fondamentale per i bambini non anglofoni.
Non si può e non  si deve permettere  che fin dalla tenera età i fanciulli non anglofoni introiettino il servilismo come loro condizione naturale. L’imperialismo linguistico inglese ha una storia ben precisa ed organizzata, documentata da noi in tanti libri di importanti storici e studiosi inglesi e americani, da Phillipson a Krauss alla Kangas,  lo stesso Gandhi ebbe a dire in Hind Swaraj «Dare a milioni di persone una conoscenza dell’inglese significa renderli schiavi» e, ancora: «Vale la pena osservare che, ricevendo un’istruzione inglese, abbiamo ridotto la nazione in schiavitù. L’ipocrisia, la tirannia ecc. sono aumentate. Gli indiani che conoscono la lingua inglese non hanno esitato a imbrogliare e a frastornare la gente.  […] Siamo noi, gli indiani che conoscono l’inglese, ad aver ridotto l’India in schiavitù. La maledizione della nazione non ricadrà sugli inglesi, ma su di noi».

Cominci subito cliccando sull’immagine qui sotto:

Lascia un commento

0:00
0:00