Disponibile sul circuito italiano ed internazionale di Amazon, il bitlibro di Robert Phillipson, Americanizzazione e inglesizzazione come processi di occupazione globale con un aggiornamento in chiave italiana di Giorgio Pagano. Potete leggerlo sia sul vostro PC (immagine nella foto a sinistra) o sul vostro Mac o cellulare Android, iPad, iPhone… scaricando l’apposito programma gratuito della Amazon.
Il saggio tratta delle politiche imperiali attuate da Gran Bretagna e Stati Uniti, che hanno portato all’odierna situazione di disuguaglianza globale. Il dominio coloniale europeo, già denunciato da Kant, è stato legittimato dal mito della terra nullius, la “terra di nessuno”, elaborato dal filosofo inglese John Locke. L’americanizzazione è stata esportata come una cultura nullius al servizio del consumismo e del sistema militare ed economico sottostante. Il neoliberismo incrementa la disuguaglianza e la disfunzionalità delle società capitaliste.
L’integrazione economica e politica dell’Europa è stata strettamente coordinata e orchestrata dagli Stati Uniti, e parallelamente all’incremento dell’inglese in tutta Europa. I sostenitori dell’inglese come universalmente valido, compresa l’attuale moda della linguistica applicata di considerare l’inglese come “lingua franca”, lo vedono come una lingua nullius, separata dalle forze che stanno dietro alla sua espansione.
Oggi si parla di internazionalizzazione dell’istruzione superiore europea equiparandola spesso agli “studi per mezzo dell’inglese”. Alcuni paesi europei, tuttavia, stanno formulando politiche linguistiche per garantire che l’inglese venga usato solo in modo additivo. Alcuni studi critici che cercano d’incrementare la giustizia sociale espongono come l’occupazione, fisica e mentale, sia stata legittimata e possa essere contrastata.
Queste le tesi di Robert Phillipson. Giorgio Pagano ne propone un aggiornamento italiano in relazione ai fenomeni di occupazione linguistica angloamericana, attuati dalla politica corrotta che dal Dopoguerra guida l’Italia, e che comprende la stessa classe dirigente accademica. Ne è un esempio la recente decisione del Politecnico di Milano, che non intende più insegnare più in italiano ma solo in inglese a partire dal 2014, negando ai giovani italiani il diritto di studiare nella propria lingua: il genocidio linguistico italiano nasce qui, con la connivenza del Ministro Francesco Profumo.
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