Bocciata la proposta di Jelincic di abolire il seggio garantito
Primo sì alla legge di tutela globale
per la minoranza italiana in Slovenia
Battelli: lìobiettivo è far rispettare effettivamente norme quali il bilinguismo Sono fondamentali, hanno spiegato, per il mantenimento dell'identità delle minoranze e dei territori nei quali le minoranze vivono. In teoria le cose funzionano, in pratica no. «L'obiettivo principale – ha dichiarato Roberto Battelli ai microfoni di TV Capodistria – è far rispettare le leggi». Le condizioni ci sono. Solo a Capodistria, per fare un esempio emerso nel corso del dibattito, a livello di amministrazione pubblica ci sono ben 130 impiegati che ricevono l'integrazione per il bilinguismo in aggiunta allo stipendio, per cui nessun appartenente alla minoranza italiana non dovrebbe avere alcun problema a comunicare nella propria lingua con la pubblica amministrazione. Eppure non è cosi. Anzi, le cose oggi funzionano peggio che nel 1991. La nuova «Legge generale», la cui preparazione dovrebbe servire anche per capire e intervenire sulle cause del problema, si spera possa migliorare la situazione.
La commissione parlamentare per le nazionalità ha bocciato invece la proposta del presidente del Partito nazionale sloveno Zmago Jelincic di modificare la Costituzione in modo da eliminare i seggi garantiti nella Camera di stato per i due deputati che rappresentano le comunità nazionali italiana e ungherese. E' un'idea assolutamente inaccettabile, hanno rilevato i membri della commissione, in netto contrasto con il rispetto dei diritti umani. Il Partito nazionale di Jelincic non è nuovo a iniziative del genere, è stato ribadito più volte nel corso del dibattito in Commissione. Questa volta, secondo Battelli, il pretesto è stata la presa di distanza del Ministero esteri della Slovenia dalla Risoluzione OSCE contro i totalitarismi, presentata nell'opinione pubblica non come il documento di un'organizzazione internazionale – testi analoghi erano del resto stati gia' sostenuti da Lubiana, n.d.a. – ma come un'iniziativa personale di Battelli. Questo atteggiamento ha scatenato un'autentica campagna mediatica contro i deputato italiano, culminata proprio nella proposta di Jelincic di eliminare i seggi garantiti per le minoranze dalla Camera di stato. La proposta è stata respinta all'unanimità.