Europa schizofrenica: sì ai terroristi, no all’islam civile

GLI STATI UNITI COMBATTONO I FONDAMENTAIISTI MA OSPITANO COMUNITA MUSULMANE DEL TUTTO INTEGRATE

Europa schizofrenica: sì ai terroristi, no all'islam civile


NEW YORK – «Che cosa sto facendo di male? Non sono mascherata. Sto semplicemente vestendo un velo che è obbligatorio per la mia fede». Sabrina Varroni, la donna musuhnana di Drezzo multata dal sindaco per “motivi di sicurezza”, s'è conquistata la citazione sul New York Times che ha usato le sue parole come “frase del giorno”.Il lungo articolo sul caso, definito «al centro di una tempesta politica in Italia», è la spia della diversa percezione della “questione Islam”, e in realtà della più larga “questione religiosa”, ne – gli Stati Uniti e in Europa. Bush e Kerry non so – no d'accordo su niente, ma il presidente che ha portato la guerra più contestata nel cuore del mondo musulmano, e che non famistero divo – ler ammazzare a uno a uno i terroristi (che sono tutti innegabilmente islamici), non è stato sfiorato da alcun sospetto, e tantomeno ripreso o criticato dall'avversario, per aver riaffermato nell'ultimo dibattito che la libertà religiosa è un fondamento della vita e della cultura americana, e che cristiani, islamici, ebrei, atei eccetera sono eguali, con pari dignità, diritti ed opportunità.Nell'America delle Due Torri, crollate per l'odio di 19 islamici, il grado di integrazione delle tante comunità diverse, tra cui quella araba, era ad un tale livello prima dell' 1 l settem – bre che non è stato scalfito dalla reazione americana: eppure all'interno sono state strette le reti dei controlli di polizia sulle frange sospette dei fiancheggiatori di Al Qaeda o dell'Intifada in sonno, e anche qualche professore che raccoglievafondi da mandare ai terroristi in Medio Oriente usando enti di carità islamici vi è finito dentro; all'estero, la “cura” contro gli islamici dei gruppi del terrore che si sono dichiarati in guerra con l'America è senza quartiere.Ma l'Islam, qui, non è mai assurto a problema politico o a questione etnico-razziale. Ecco perchè fa notizia l'Italia, che appare al New York Times dilaniata tra ipertolleranza ed iperrazzismo. Da una parte c'è lo stilista Giorgio Armani che dice: «È una questione di rispetto per le convinzioni e le culture degli altri». Dall'altra la Lega Nord, che secondo l'avvocatessa della Varroni con le multe esprimerebbe l'opposizione alla immigrazione straniera.La realtà, che il giornale liberal non dice per intero per non ferire gli amici parigini di Kerry,è che l'intero Vecchio Continente è in preda ad una contraddizione lacerante. Gli piace riempirsi la bocca di diritti umani ed impartire lezioni ai texani guerrafondai e bigotti, ma non vede la trave nel suo occhio. Così si fa sedurre dall'estremismo “pacifista” filo palestineseislamico-arabo, al punto di creare eroine in chador che invece di insegnare l'italiano nelle borgate romane ai figli degli immigrati vanno a Bagdad a fare il tifo per gli “insorgenti” fino a fargli intascare lauti riscatti; ospita convegni con membri della “resistenza araba”, i cui slogan arrivano all'inneggio dell'assassinio dei nostri carabinieri di pace a Nassirya. Ma poi, schiava del secolarismo estremista alla “francese” fa dire a Chirac che le porte dell'Unione Europea si apriranno sì, in futuro, alla Turchia, l'unico Paese a larghissima maggioranza islamico nella Nato e con un sistema parlamentare democratico, ma che il processo prenderà chissà quanti anni.E la schizofrenia europea, dove la “tolleranza” va concessa agli estremisti, anche bombaroli, se di sinistra e/o fondamentalisti, ma non a Buttiglione perché uomo che ha troppa fede. Né ai turchi pacifici, che hanno la loro.
Libero p,7
16/10/2004
di Glauco Maggi
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