A ciascuna la sua Un “Dizionario affettivo” con interventi di Arbasino, Camilleri e altri nomi
Le parole che lasciano un segno (sul cuore)
Alcune parole s’infilano nei discorsi più spesso del dovuto. Succede anche agli scrittori. E proprio a un gruppo di scrittori è stato chiesto di scrivere a caldo un testo di quattromila caratteri che spiegasse la scelta di una parola. Il risultato è “Il dizionario affettivo della lingua italiana” a cura di Matteo B. Bianchi con la collaborazione di Giorgio Vasta (Fandango, pp. 251) dove trovano spazio maestri come Alberto Arbasino e Andrea Camilleri ed esordienti come il Premio Strega Paolo Giordano.
Dalla parola “aiuto”, scelta da Valeria Parrella, a “zuzzurellone”, recensita dal cantautore e narratore Vinicio Capossela, una serie di testi brevi fanno ridere, altri riflettere, spiegano, ispirano (anche in versi), suscitano impressioni, raccontano aneddoti o generano associazioni d’idee e giochi di parole. Senza barriere tra generi e dialetti.
(Da Il Venerdì di Repubblica, 12/9/2008).
Questo messaggio è stato modificato da: Daniela_Giglioli, 15 Set 2008 – 20:08 [addsig]
A ciascuna la sua Un “Dizionario affettivo” con interventi di Arbasino, Camilleri e altri nomi
Le parole che lasciano un segno (sul cuore)
Alcune parole s’infilano nei discorsi più spesso del dovuto. Succede anche agli scrittori. E proprio a un gruppo di scrittori è stato chiesto di scrivere a caldo un testo di quattromila caratteri che spiegasse la scelta di una parola. Il risultato è “Il dizionario affettivo della lingua italiana” a cura di Matteo B. Bianchi con la collaborazione di Giorgio Vasta (Fandango, pp. 251) dove trovano spazio maestri come Alberto Arbasino e Andrea Camilleri ed esordienti come il Premio Strega Paolo Giordano.
Dalla parola “aiuto”, scelta da Valeria Parrella, a “zuzzurellone”, recensita dal cantautore e narratore Vinicio Capossela, una serie di testi brevi fanno ridere, altri riflettere, spiegano, ispirano (anche in versi), suscitano impressioni, raccontano aneddoti o generano associazioni d’idee e giochi di parole. Senza barriere tra generi e dialetti.
(Da Il Venerdì di Repubblica, 12/9/2008).
Questo messaggio è stato modificato da: Daniela_Giglioli, 15 Set 2008 – 20:08 [addsig]