Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto
Non passa giorno senza che si scoprano nuovi e gravi atti di ingerenza da parte dei servizi inglesi e/o americani nelle sorti della politica italiana. L’ultimo atto di questo scandaloso sceneggiato che va avanti da almeno settant’anni, gli italiani lo hanno potuto apprendere dai principali giornali nazionali, nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di senatori che si è concentrata sul nome di Sergio De Gregorio, ex senatore IDV.
Fra le varie cose, egli ha confessato come un esponente dell’Ambasciata Usa, poi identificato con Robert Gorelick, capocentro della Cia a Roma dal 2003 al 2007, abbia detto chiaramente a Mastella che l’amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine al governo Prodi. Le cause principali dell’intervento statunitense sarebbero da rintracciarsi nella crescente preoccupazione sul rafforzamento della base Nato di Vicenza e sulla installazione radar di Niscemi, che provocavano forti resistenze da parte della componente estremista.
Ha ben ragione il deputato radicale Maurizio Turco nel dire che tale dichiarazione di De Gregorio è “cosa enorme … ancor più interessante dal punto di vista della sicurezza dello stato di qualsiasi altra affermazione del senatore”.
Siamo infatti ancora qui, alla piaga del collaborazionismo, strisciante ma potentissimo, che puntualmente consegna il nostro paese agli statunitensi. Cioè quella superpotenza che, grazie a questa ingerenza diretta nell’ossatura di stati nazionali, riesce a disarticolare l’Europa, l’eurozona e l’euro, drenando da noi risorse, cervelli, ricchezza e potenzialità di sviluppo democratico.
Sarebbe l’ora che i cittadini aprissero gli occhi e capissero che queste rivelazioni stanno sullo stesso piano della crociata speculativa lanciata contro l’euro e delle visite obbligate dei nostri Presidenti della Repubblica a ridosso delle elezioni politiche.