DEBITO, TRICHET AVVERTE ITALIA E GRECIA

Il presidente della Bce, insieme a Barroso e Almunia, escludono rischi per la tenuta della moneta unica
DEBITO, TRICHET AVVERTE ITALIA E GRECIA
SANNO COSA COMPORTA STARE IN EUROLANDIA”

Dal nostro inviato MARCO PANARA (La Repubblica)
DAVOS -Latenuta dell`euro non è a rischio. E l`Italia e la Grecia, che hanno il rapporto tra debito pubblico e Pil più alto di Eurolandia, sono consapevoli di cosa comporta essere nell`area della moneta unica. «Sono sicuro che i governi hanno recepito il messaggio» ha detto il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, rispondendo ad una domanda sulla posizione dei due paesi. Che l`euro non sia a rischio lo garantiscono insieme a Trichet anche il presidente della Commissione Europea Manuel Barroso e il commissario agli affari monetari della Ue Jo aquimAlmunia, tutti e tre presenti al World Economic Forum di Davos. Un dubbio sulla tenuta dell`euro lo aveva sollevato due giorni fa il presidente dell`Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ma il tema è sotto i riflettori già da settimane, da quando è cresciuta vistosamente la differenza tra i tassi sui titoli pubblici emessi dall`Irlanda, dalla Grecia, dalla Spagna, dall`Italia e dal Portogallo rispetto ai titoli emessi dalla Germania, e ancora di più daquando Standard & Poor`s ha deciso di abbassare i rating sui titoli emessi da Spagna, Portogallo e Grecia. «Assolutamente non c`è alcun rischio che l`euro si frantumi» ha commentato Joaquim Almunia. Stare nell`euro non consente di utilizzare nelle fasi di crisi economica acuta come quella che stiamo attraversando l`arma delle svalutazioni competitive, ma nello stesso tempo avere una valuta forte è la protezione maggiore contro la tempesta. «L`euro si è rivelato uno scudo potente contro la crisi – ha detto Barroso – proviamo solo a immaginare come si sarebbero trovati i paesi di Eurolandia se avessero dovuto affrontare la tempesta ciascuno con la sua valuta. L`euro è un punto di forza- ha aggiunto – e lo dimostra il fatto che alcuni paesi che avevano deciso di stare fuori da Eurolandia stanno ripensando le loro scelte e quelli che avevano deciso di entrare nell`euro e si stanno preparando hanno intensificato gli sforzi». Barroso ha anche rivelato un piccolo restroscena: «Pensate alla differenza tra l`Irlanda e l`Islanda, con laprima che ha l`euro e la seconda che non ce l`ha. Una differenza che ha spinto l`Islanda a chiedere di entrare nell`euro pur non essendo membro dell`Unione Europea». Negli incontri di ieri al World Economie Forum è stata ribaditala necessità di rivedere la regolamentazione del sistema finanziario internazionale. «Il sistema va riformato – ha detto Trichet – bisogna prendere decisioni ambiziose sulla trasparenza degli strumenti finanziari e dei mercati, e le regole dovranno essere applicate da tutti nello stesso modo». Trichet ha ricordato che la Bce non ritiene opportuno un aumento dei requisiti di capitale delle banche, «avrebbe un effetto prociclico» ha detto (l`aumento dei requisiti di capitale limiterebbe ulteriormente la capacità delle banche di erogare credito). Sui tassi non ha escluso nulla: «I mercati non hanno ancora assorbito gli ultimi interventi». Nelle ultime settimane si vedrà, il 2% non è considerato a Francoforte una barriera inviolabile.

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