Secondo le anticipazioni di Sueddeutsche Zeitung il Governo di Berlino avrebbe scarse speranze di giungere a un accordo sulla rinuncia alle intercettazioni. Gli Stati Uniti non offrirebbero garanzie e i responsabili dei servizi segreti tedeschi considerano l’ipotesi di far saltare il tavolo
La speranza espressa ufficialmente da un portavoce del Governo di Berlino è che tra Germania e Stati Uniti si arrivi a un accordo sulla sospensione delle intercettazioni reciproche nell’arco di tre mesi. Ma in realtà, stando a quanto riportato oggi in prima pagina dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, non soltanto l’intesa tra le diplomazie si troverebbe in alto mare, ma addirittura sarebbe in questi giorni appesa a un filo.
Dalla National security agency, infatti, stando a quanto riportato dal Sueddeutsche Zeitung, non ci sarebbe disponibilità, né aperture, sulla richiesta avanzata dallaGermania di assicurare lo stop alle intercettazioni ai politici diBerlino, né su quella di fare chiarezza sui tempi e i modi in cui in passato siano state spiate le conversazioni telefoniche della cancelliera Angela Merkel. Allo stesso modo gli Usa non vorrebbero rivelare quali altri politici tedeschi siano stati controllati nel tempo dalla Nsa.
Una situazione così bloccate che iniziano a trapelare le reazioni infastidite dei servizi segreti federali tedeschi, dove si inizierebbe ormai a considerare concretamente l’eventualità di una rottura delle trattative e di un fallimento dei colloqui. Il quotidiano si spinge fino a citare la frase di un anonimo responsabile delBundesnachrichtendienst, che in colloquio riservato con il giornalista avrebbe detto senza mezzi termini: “non otterremo nulla”. Inoltre al quotidiano tedesco risulta che il presidente del Bnd, Gerhard Schindler, avrebbe già fatto presente ai suoi referenti che, visto lo stallo attuale, la scelta migliore potrebbe essere quella di rinunciare del tutto all’intesa.
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