Ue, la Corte di giustizia dà ragione all’Italia, no a bandi di concorso solo in tre lingue
"Discriminatorio usare soltanto inglese, francese e tedesco". Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea, cui si era rivolto il nostro Paese dopo che il Tribunale dell’Unione aveva respinto il ricorso per l’annullamento di bandi trilingui.
Via libera anche al meccanismo europeo di stabilità
http://www.repubblica.it/esteri/2012/11 … -47531175/
BRUXELLES – No ai bandi di concorso pubblicati solo in inglese, francese e tedesco. Costituiscono una "discriminazione" fondata sulla lingua. Tutte le 23 lingue della Ue sono ‘ufficiali’. La Corte di giustizia europea ha annullato la sentenza di primo grado del settembre 2010 dando così ragione all’Italia, che aveva fatto ricorso contro la pratica di pubblicare i bandi in tre sole lingue. Il no della Corte si estende anche all’obbligo di sostenere le prove di selezione in una di queste tre lingue.
Il ricorso dell’Italia. Il caso riguarda la procedura dell’Epso (l’ufficio per la selezione del personale dell’Unione europea), che si occupa dei concorsi per l’assunzione dei funzionari Ue, che nel 2007 pubblicò alcuni bandi per amministratori e assistenti nel settore dell’informazione, della comunicazione e dei media in tedesco, inglese e francese. Era richiesta una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell’Unione come lingua principale e una conoscenza soddisfacente del tedesco, dell’inglese o del francese come seconda lingua, differente da quella principale. Inoltre, era previsto che convocazioni, corrispondenza tra Epso e candidati e test di preselezione si sarebbero svolti unicamente in tedesco, in inglese o in francese. Lo stesso per l’ammissione alle prove scritte e il loro svolgimento.
L’Italia aveva chiesto al tribunale alcuni ricorsi per l’annullamento dei bandi, ma erano stati respinti. Di qui l’impugnazione davanti alla Corte di giustizia per "errore di diritto". Secondo la Corte la combinazione delle regole Ue "implica che i concorsi controversi avrebbero dovuto essere pubblicati integralmente in tutte le lingue ufficiali". Di conseguenza, visto che viene prevista alcuna eccezione, "il Tribunale ha commesso un errore di diritto statuendo che la pubblicazione successiva delle modifiche aveva posto rimedio alla mancata pubblicazione integrale".
Via libera al fondo salvastati. La Corte di giustizia Ue ha anche confermato la legittimità del fondo salvastati Esm (meccanismo europeo di stabilità). I giudici europei hanno respinto il ricorso presentato dal parlamentare indipendente irlandese Thomas Pringle. Come si legge nel parere pronunciato questa mattina, infatti,"il diritto dell’Unione non osta alla conclusione e alla ratifica del Trattato che istituisce l’Esm da parte degli Stati membri la cui moneta è l’euro".