Peru’: nuove proteste per lo sfruttamento delle risorse dell’Amazzonia senza il consenso dei popoli indigeni
I popoli indigeni minacciano di sfrattare la Hunt Oil, una compagnia statunitense che sta compiendo esplorazioni petrolifere in un’area vergine della foresta pluviale amazzonica in Peru’. Due azioni legali sono state intraprese per fermare queste azioni esplorative: una contro il governo peruviano e una contro la compagnia.
Secondo l’organizzazione del Peru’ meridionale FENAMAD, la popolazione locale non ha dato il consenso allo sfruttamento della loro terra da parte della compagnia che sta dunque violando i diritti del popolo indigeno.
La Hunt ha ottenuto il permesso governativo di esplorare la regione, sulla quale vivono anche le popolazioni indigene Harakmbut, Yine e Machiguenga. Nel cuore della regione in questione, inoltre, si trova la riserva comunale Amarakaeri, dalla quale molte comunita’ ricavano sostenantamento tramite la caccia e la pesca, nonche’ tramite l’acqua di sei fiumi, che costituiscono l’unica fonte di acqua per circa diecimila persone.
Mercoledi’ e’ previsto un incontro tra popoli indigeni, alti rappresentanti governativi e rappresentanti della compagnia.
La tensione e’ alta, per il ricordo degli scontri avvenuti a Bagua nel giugno 2009, in cui circa 33 persone, tra manifestanti indigeni e poliziotti, avevano perso la vita, dopo la violenta azione repressiva contro i manifestanti decisa dal governo.
Nel 2007 il Peru’ aveva votato in favore della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni approvata dall’Assemblea Generale, in cui si sancisce il diritto dei popoli indigeni al consenso preventivo, libero e informato rispetto alle decisioni che ne riguardano la vita, ivi comprese le decisioni inerenti le risorse naturali del territorio dove vivono.
Fonte: Reuters, 27 ottobre 2009
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I popoli indigeni minacciano di sfrattare la Hunt Oil, una compagnia statunitense che sta compiendo esplorazioni petrolifere in un’area vergine della foresta pluviale amazzonica in Peru’. Due azioni legali sono state intraprese per fermare queste azioni esplorative: una contro il governo peruviano e una contro la compagnia.
Secondo l’organizzazione del Peru’ meridionale FENAMAD, la popolazione locale non ha dato il consenso allo sfruttamento della loro terra da parte della compagnia che sta dunque violando i diritti del popolo indigeno.
La Hunt ha ottenuto il permesso governativo di esplorare la regione, sulla quale vivono anche le popolazioni indigene Harakmbut, Yine e Machiguenga. Nel cuore della regione in questione, inoltre, si trova la riserva comunale Amarakaeri, dalla quale molte comunita’ ricavano sostenantamento tramite la caccia e la pesca, nonche’ tramite l’acqua di sei fiumi, che costituiscono l’unica fonte di acqua per circa diecimila persone.
Mercoledi’ e’ previsto un incontro tra popoli indigeni, alti rappresentanti governativi e rappresentanti della compagnia.
La tensione e’ alta, per il ricordo degli scontri avvenuti a Bagua nel giugno 2009, in cui circa 33 persone, tra manifestanti indigeni e poliziotti, avevano perso la vita, dopo la violenta azione repressiva contro i manifestanti decisa dal governo.
Nel 2007 il Peru’ aveva votato in favore della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni approvata dall’Assemblea Generale, in cui si sancisce il diritto dei popoli indigeni al consenso preventivo, libero e informato rispetto alle decisioni che ne riguardano la vita, ivi comprese le decisioni inerenti le risorse naturali del territorio dove vivono.
Fonte: Reuters, 27 ottobre 2009