BRUXELLES/NICOSIA (Reuters) – Raggiunto nella notte, un accordo dell'ultima ora tra Cipro e i creditori internazionali ha messo a disposizione di Nicosia 10 miliardi di euro permettendole di evitare il collasso economico.
Tra le condizioni imposte dal piano, la chiusura della seconda banca cipriota e l'imposizione di perdite consistenti ai detentori dei depositi oltre 100.000 euro.
Il compromesso è giunto alla vigilia dell'ultimatum Bce, la chiusura dei cui rubinetti avrebbe portato le banche cipriote al fallimento, dopo lunghe ore di negoziati tra il presidente Nicos Anastasiades e i responsabili della troika – Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale.
In mancanza di accordo, Nicosia sarebbe stata probabilmente costretta ad abbandonare la valuta unica.
Intanto, domani la maggior parte delle banche di Cipro riaprirà i battenti, mentre la Popular Bank of Cyprus e Bank of Cipro e Bank of Cyprus riapriranno giovedì 28, secondo una fonte della Banca Centrale cipriota.
Approvato dall'ennesima riunione d'emergenza dell'Eurogruppo, il piano risparmia il paese dalla catastrofe finanziaria con la liquidazione di Popular Bank of Cyprus – conosciuta anche come Laiki, di cui lo Stato è il principale azionista – e il trasferimento dei depositi fino a massismi 100.000 euro a Bank of Cyprus, trasformata in una sorta di 'good bank'.
I depositi oltre la soglia di 100.000 euro presso entrambe le banche non coperti dalla garanzia della normativa Ue verranno invece congelati e utilizzati per rimborsare i debiti di Laiki e ricapitalizzare Bank of Cyprus, prima banca del paese, tramite una conversione in azioni.
Da: http://borsaitaliana.it.reuters.com 26/03/2013