VAL DI NIZZA. Cartelli italiano-dialetto in Oltrepò Pavese
Cartelli bilingue per i turisti, ma non siamo a Bolzano dove mesi fa è scoppiata la polemica sull’eccessivo bilinguismo italo-tedesco, né in Val d’Aosta con cartelli italo-francofoni. Siamo invece a Val di Nizza nel cuore della Valle Staffora in Oltrepò Pavese; qui dall’inizio dell’estate sono comparsi cartelli bilingue italiano-dialetto, sui quali Val di Nizza è diventata “Vol d’ Nisa”.
La decisione è stata presa dal sindaco Paolo Culacciati, da sempre avvezzo a iniziative capaci di far parlare del suo comune e dell’Oltrepò, una per tutte, le iniziative di promozione del castello di Oramala. E anche stavolta l’iniziativa ha ricevuto attenzione soprattutto dai giovani, anche se non è mancata qualche critica. “Due persone che di solito parlano dialetto, hanno ritenuto che la spesa sia
stata eccessiva; con 1470 euro interamente finanziati da un contributo regionale – spiega il sindaco Culacciati – abbiamo invece ravvivato il dialogo in paese scoprendo che la nostra gente è legata alle proprie radici. Inoltre la Lega, oggi, è il principale difensore dell’identità locale, delle nostre origini e tradizioni e questo dà fastidio a molti".
Culacciati ha raggiunto il suo obiettivo con l’aiuto prezioso del professor Giuseppe Polimeni ma anche con la partecipazione di dipendenti comunali e degli anziani dei 23 paesi della Val di Nizza. “Con questo progetto – aggiunge Culacciati – abbiamo adeguato la cartellonistica al nuovo codice della strada ma anche concretizzato l’obiettivo di diffondere le lingue locali come patrimonio di ogni territorio, come prescrive l’Unesco e l’Unione Europea”. Culacciati la definisce, infatti, un’operazione identitaria e culturale durata mesi e conclude: “Abbiamo notato che i primi apprezzamenti sono giunti inaspettatamente proprio dai giovani. Forse perché il dialetto è ancora una lingua viva e parlata ogni giorno e serve come recupero della propria identità culturale e territoriale”. Ma come reagiranno i turisti stranieri già alle prese con una lingua italiana così complessa?
(Fonte AgipaPress – http://agipapress.blogspot.com/4/9/2010).