Canada: l’inuit Mary Simon nominata rappresentante della Regina anche far luce sullo scandalo dei cadaveri di bambini indigeni nelle fosse comuni di scuole inglesi

Il Canada sceglie l’inuit Mary Simon come vice-Regina

Per la prima volta un’indigena rappresenterà Londra
Diplomatica 74enne, è nata nell’estremo nord del Paese

La regina Elisabetta II verrà rappresentata in Canada da una donna indigena. La nomina dell’inuk Mary Simon a Governar General, in sostanza il viceré dell’ex colonia britannica, sarebbe una bella storia di colore, se non fosse avvenuta nel mezzo del più grave scandalo sul trattamento delle persone che vivevano in queste terre prima dell`arrivo degli occidentali. Una crisi scatenata dal ritrovamento di decine di cadaveri di bambini indigeni, nelle fosse comuni delle scuole dove erano stati costretti a studiare per integrarsi, e che ora minaccia di allargarsi agli Stati Uniti.
Il Canada è ancora formalmente sotto la corona di Elisabetta, che viene rappresentata dal Governar General, nominato su raccomandazione del premier. Ha un ruolo cerimoniale, ma molto visibile.
L’ultimo, Julie Payette, era stata costretta alle dimissioni a gennaio, dopo le polemiche provocate dal modo offensivo con cui trattava i dipendenti. Quindi Trudeau ha colto al volo l’occasione, per usare la nuova nomina allo scopo di riparare le relazioni con gli indigeni, scegliendo per la prima volta una loro rappresentante.
Mary ha quasi 74 anni ed è nata a Kangiqsualujjuaq, villaggio nella zona più settentrionale del Canada. E la seconda di otto figli, e ha raccontato che da bambina faceva molto la vita tradizionale della sua gente, passando parecchio tempo anche negli accampamenti. Non a caso aveva completato le scuole superiori per corrispondenza.
Negli anni Settanta aveva lavorato come giornalista per il «Cbc Northern Service», ma era passata alla carriera politica con l’elezione a segretaria della Northern Quebec Inuit Association. Così era cominciato il suo impegno a favore delle popolazioni indigene, che non si era limitato a quelle canadesi, ma aveva puntato ad unificare tutte le genti del Circolo polare artico. Il premier Chrétien aveva notato il suo lavoro, nominandola prima ambasciatrice canadese per i Circumpolar Affairs. Era parsa naturale la scelta successiva di inviarla come rappresentante diplomatico in Danimarca.
Simon era stata già considerata per il posto di Governor general nel 2010, ma era stata battuta da David Johnston. Stavolta però Trudeau non si è lasciato sfuggire l’occasione di nominarla, per centrare insieme l’obiettivo di rilanciare le relazioni con gli indigeni e con l’elettorato femminile.
Mary ha riconosciuto che la sua scelta ha un valore storico, ma non le sfugge che è stata chiamata a ricoprire il ruolo più importante nel sistema coloniale che aveva oppresso il suo popolo. E questo dopo la scoperta di centinaia di tombe senza nome in British Columbia e Saskatchewan, nei cortili delle scuole dove erano stati seppelliti i bambini indigeni, costretti a frequentarle per integrarsi. Simon ora può diventare non solo un simbolo della riconciliazione, ma anche una forza per garantire che tutta la verità venga appurata, la sua gente sia accettata a pieno titolo nella società, e magari ricompensata con una forma concreta di autogoverno. Trudeau ne ha assolutamente bi- sogno, dopo i problemi avuti nel 2019 con le dimissioni dal suo gabinetto di JodyWilson-Raybould, la prima indigena nominata ministro della Giustizia, per divergenze su un caso di corruzione che aveva messo in discussione il suo impegno a favore degli inuit. Simon è una diplomatica, e quindi per formazione dovrebbe essere più pronta a gestire queste complicate relazioni. Ora il problema rischia di allargarsi anche agli Usa, dove la segretaria agli Interni Deb Haaland, prima nativa nominata ministro nel governo, ha aperto un’inchiesta sulle scuole americane dove venivano mandati i bambini indiani, come i suoi nonni.

Paolo Mastrolilli | La Stampa | 12.7.2021

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