Anche Draghi risponde ai “Mille dell’Italiano”: reale la penalizzazione inglese delle aziende italiane

L’utilizzo diffuso dell’inglese all’interno dell’Unione europea non favorisce in tutti i casi l’avvicinamento dei cittadini e delle imprese italiane alle istituzioni europee

Dopo la risposta del Ministro degli Esteri Di Maio, alla quale abbiamo già replicato dettagliatamente mettendone a conoscenza oltre al Capo dello Stato anche il Presidente del Consiglio, è giunta anche la risposta del Presidente del Consiglio che preannuncia il fatto che le nostre “proposte saranno oggetto di approfondimento da parte dei nostri Uffici e in particolare del Dipartimento per le politiche europee”, cose che  aspettiamo a breve data l’urgenza di affermare un’autorevolezza culturale che storicamente l’Italia ha ma che finora nessun governo ha mai perseguito negli ultimi decenni. Ecco il testo della risposta:

Segreteria del Presidente del Consiglio

Roma, 27 luglio 2021

Gentile Dott. Pagano,
La ringraziamo a nome del Presidente del Consiglio per la lettera.
Il multilinguismo rappresenta soprattutto un fattore di arricchimento. Ciò detto, è vero che l’utilizzo diffuso dell’inglese all’interno dell’Unione europea non favorisce in tutti i casi l’avvicinamento dei cittadini e delle imprese italiane alle istituzioni europee.
Questo può costituire un fattore penalizzante per le aziende italiane laddove la scarsa familiarità con l’inglese ostacoli la conoscenza di meccanismi, regole e procedure di partecipazione alle gare d’appalto internazionali.
RingraziandoLa nuovamente per la lettera, Le comunichiamo che le Sue proposte saranno oggetto di approfondimento da parte dei nostri Uffici e in particolare del Dipartimento per le politiche europee.

Cordiali saluti
Ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri

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