Alto Adige: l’Austria rilancia il doppio passaporto

Il Cancelliere Sebastian Kurz al Consiglio federale austriaco.

Bolzano

Alto Adige: l’Austria rilancia il doppio passaporto

Per la Suedtiroler Freiheit il voto del Parlamento austriaco «è un bel segnale e un gesto profondamente europeista»

«Sudtirolese: Altoatesino di lingua tedesca, cioè originario o abitante del Sud-Tirolo (ted. Südtirol), altra denominazione dell’Alto Adige», spiega il dizionario Treccani. Si torna a riflettere sul significato di termini come nazione, popolo, confine. Sui principi di autodeterminazione dei popoli e di configurazione dei confini non in base alla geografia ma all’identità nazionale dopo che, ieri sera, il Parlamento austriaco ha approvato un emendamento con i voti dei popolari Oevp e dell’ultradestra Fpoe con il quale viene rilanciato il tema del doppio passaporto per i sudtirolesi. Del resto, lingua, cultura, costumi, fiori sui balconi, musica, eroi nazionali, persino poeti: tutto, in Sudtirolo, è timbrato Asburgo. La provincia di Bolzano è stata annessa all’Italia dopo il 1918. E lo Stato ha fatto di tutto per salvaguardare l’identità minoritaria e privilegiare fiscalmente i cittadini, che godono infatti di tutela giuridica, linguistica ed economica. «Il doppio passaporto non toglie nulla all’Italia, ma dà qualcosa in più ai sudtirolesi, rafforzando il legame con l’Austria”, aveva dichiarato un anno fa Norbert Hofer al comizio dei Freiheitlichen, il partito secessionista fondato da Eva Klotz. La questione è calda, le domande aperte molte. Per esempio, come si stabilisce chi parla il tedesco? Gli si fa un esame scritto e orale? Attualmente la qualifica di sudtirolese di lingua tedesca deriva da un’autodichiarazione degli interessati.

Europa senza confini

L’emendamento, che non è stato votato dai socialdemocratici e dagli altri partiti presenti in Parlamento, viene accolto con favore dagli ex consiglieri Svp e dalla Suedtiroler Freiheit, il partito fondato da Eva Klotz: il voto del Parlamento austriaco «è un bel segnale a quasi esattamente 100 anni dagli accordi di Saint-Germain che sancirono la divisione dell’Alto Adige dal Tirolo». Secondo il partito, si tratta «di un gesto profondamente europeista dell’Austria nello spirito di un’Europa senza confini». L’ex assessore provinciale Bruno Hosp, a nome degli ex consiglieri Svp definisce l’emendamento «un segnale europeo della patria sovrana Austria». Un sondaggio condotto sul tema già nel 2011 dal Tiroler Tageszeitung vide il 64% degli interpellati dire no al doppio passaporto. Oggi la Südtiroler Volkspartei, il partito degli altoatesini, ci vede invece «un’occasione per rendere ancora più forte il rapporto tra Italia e Austria». L’emendamento prevede l’avvio di colloqui con Roma e Bolzano sul tema. In seguito sarà presentato un disegno di legge.

Carlotta Lombardo | corriere.it | 20.9.2019

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