Addio a Essebsi, il volto democratico della Tunisia
È morto all’ospedale militare di Tunisi il Presidente tunisino Belj Caid Essebsi all’età di 92 anni. Lascia un vuoto profondo, unanime è il cordoglio in tutto il Paese ma anche nell’Africa mediterranea e democratica e nell’Unione Europea.
Essebsi costituiva il punto di riferimento per tutti coloro che avevano salutato, dopo la rivoluzione dei gelsomini, il nuovo volto democratico della Tunisia, il punto di equilibrio tra l’anima laica e progressista e quella moderata musulmana, la garanzia del trapasso dal regime di Ben Alì al rinnovamento costituzionale della giovane nuova Repubblica. Non si sarebbe ripresentato alle nuove elezioni presidenziali in programma per ottobre-novembre prossimi.
Aveva già annunciato la sua decisione affermando che alla guida del Paese era necessario inviare forze giovani e prospettando l’opportunità di un rilancio dell’azione riformatrice e dello spirito della rivoluzioni del 2011 che aveva visto il popolo tunisino partecipe della trasformazione democratica del Paese. A lui si deve la regia delle numerose conquiste fatte negli ultimi anni dalla società civile e dai giovani e che si sono concretizzate nell’approvazione da parte dell Parlamento della nuova Costituzione che tra l’altro ha sancito la parità di genere, la libertà religiosa la difesa delle minoranze linguistiche, la cittadinanza attiva e la prassi democratica. Ma anche la risoluta lotta contro il terrorismo che ha insanguinato questo territorio negli ultimi anni, anche perché proprio per volere di Essebsi e del Governo la Tunisia aveva scelto la strada di perseguire i valori europei. A noi italiani Essebsi aveva guardato con attenzione e volontà di collaborazione puntando sull’amicizia che aveva sempre contraddistinto i rapporti politici e istituzionali fin dal tempo di Bettino Craxi, alla tomba del quale ad Hammamet era andato a rendere omaggio. Non sarà certo semplice per la giovane democrazia tunisina trovare ora una figura istituzionale in grado di ricoprire il ruolo del Presidente scomparso. La Tunisia attraversa una congiuntura economica difficile con un preoccupante aumento della disoccupazione e su queste difficoltà soffiano gli estremisti islamici che proprio recentemente hanno rialzato la testa con due attentati terroristici nel centro di Tunisi che hanno provocato morti e feriti e sgomento nella popolazione della capitale. Tocca all’Unione Europea rinnovare nella politica di vicinato gli sforzi di sostegno anche finanziario al popolo tunisino per difendere e non disperdere il risoluto cammino verso la democrazia intrapreso anche grazie all’azione di uomini come Belj Caid Essebsi.
Alessandro Perelli | avantionline.it | 25.7.2019