Accademia al verde

Lingua

La Crusca è al verde

“Aiutateci a salvare l’Accademia”

L’Accademia della Crusca è in crisi, mancano i fondi. Per la più antica custode della lingua italiana i conti non tornano più. Borse di studio al minimo storico, ferma la pubblicazione di nuovi studi, impossibilità di acquistare libri, precariato diffuso con contratti di collaborazione al massimo trimestrali, cinque dipendenti in tutto e attività accademica che si svolge solo su base volontaria, un ammanco di 250 mila euro per completare i programmi 2007 e un debito di circa 3 milioni di euro nei confronti del Demanio, proprietario della sede. Questa ad oggi la situazione dell’Accademia, avverte la vice presidente Nicoletta Maraschio. “Abbiamo bisogno di aiuti perché l’Accademia rischia di fermarsi – conferma il presidente Francesco Sabatini – La lingua italiana è un corpo vivo che si evolve e noi con essa. Ma la nostra base di sostegno ordinario è calata in 10 anni in modo drastico. Senza aiuti stabili rischiamo il collasso”.

(Da La Nazione, 26/7/2007).

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    La Crusca è al verde

    “Aiutateci a salvare l’Accademia”

    L’Accademia della Crusca è in crisi, mancano i fondi. Per la più antica custode della lingua italiana i conti non tornano più. Borse di studio al minimo storico, ferma la pubblicazione di nuovi studi, impossibilità di acquistare libri, precariato diffuso con contratti di collaborazione al massimo trimestrali, cinque dipendenti in tutto e attività accademica che si svolge solo su base volontaria, un ammanco di 250 mila euro per completare i programmi 2007 e un debito di circa 3 milioni di euro nei confronti del Demanio, proprietario della sede. Questa ad oggi la situazione dell’Accademia, avverte la vice presidente Nicoletta Maraschio. “Abbiamo bisogno di aiuti perché l’Accademia rischia di fermarsi – conferma il presidente Francesco Sabatini – La lingua italiana è un corpo vivo che si evolve e noi con essa. Ma la nostra base di sostegno ordinario è calata in 10 anni in modo drastico. Senza aiuti stabili rischiamo il collasso”.

    (Da La Nazione, 26/7/2007).

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